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da Diagonal Numero 0 di novembre-dicembre 2004

Spagna/Integrati nella precarietà

Immigrazione // Le dogane invisibili

Pubblichiamo la traduzione di uno speciale del periodico quindicinale spagnolo Diagonal sulla nuova regolarizzazione per i cittadini migranti che il governo spagnolo ha predisposto.

Il processo di regolarizzazione di immigrati a cui darà vita il Governo socialista a partire dal gennaio 2005 riaccende il dibattito sull’integrazione delle persone di provenienza straniera.
Per aprile, l’Esecutivo spera di aver regolarizzato 800.000 immigrati che stavano già vivendo nello Stato spagnolo in maniera clandestina.
Questioni come la precarietà subita dalla maggioranza di questa collettività o il rifiuto tra settori della popolazione spagnola oltrepassano i limiti di una normativa che ha ottenuto un apparente consenso.

Il segretario generale del Partito Popolare, Mariano Rajoy, ha qualificato come “colossale sproposito” il Regolamento che svilupperà la legge sull’immigrazione.
Non sembra un’affermazione così insensata- dal punto di vista dei risultati elettorali – se si tiene in considerazione che secondo una recente inchiesta del CIS (Centro di Investigazione sociologica), il 48% della popolazione considera che “ci sono troppi immigrati”.
Tuttavia, la norma proposta ha ricevuto l’appoggio del resto degli organi istituzionali, principalmente dai grandi sindacati e “la patronal” (ndt Confindustria italiana).
Tutti loro hanno insistito sull’importanza della misura per frenare lo sviluppo incontrollato dell’economia sommersa, che si alimenta specialmente dagli immigrati “sin papeles”, e che si suppone già quasi un 25% del Prodotto interno lordo (PIB).
DIAGONAL analizza nelle pagine interne i limiti del Regolamento: dal suo carattere di appendice di una Legge sull’immigrazione – quella del PP – centrata sulle politiche di controllo, fino alla sua difficoltà di disintegrare le situazioni di precarietà generate spesso dalle stesse istituzioni.