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Padova-Via Anelli: il Comitato presenta il lavoro di indagine

Via Anelli è una zona di Padova che, a causa principalmente di una cattiva amministrazione della città e di speculazioni da parte dei proprietari, nel corso degli anni, è diventata un ghetto dove, in 286 appartamenti di 30 mq ciascuno, vivono quasi esclusivamente cittadini stranieri.
La nuova amministrazione di Padova, isediatasi nel giugno 2004, da diversi mesi dichiara l’esistenza di un progetto per superare il ghetto, ma ancora nulla si è mosso.
Il comitato per il superamento del ghetto di via Anelli, che da diversi anni opera in quell’area assieme agli abitanti, ha condotto un’indagine su chi sono e cosa vogliono gli abitanti di via anelli. Questo lavoro verrà presentato sabato 12 febbraio all’interno del complesso che compone il ghetto di via Anelli alle ore 15.00.
Sul senso e l’importanza di questa giornata abbiamo intervistato Claudia Vatteroni, portavoce del comitato.
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Domanda: Quali sono le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di tale ricerca?

Risposta: Invitiamo tutti sabato 12 febbraio alle ore 15.00 in via Anelli ad una giornata importante e particolare che vuole essere un contributo del Comitato per il superamento del ghetto di via Anelli per porre con semplicità alcuni punti realmente utili proprio per superare il ghetto: presenteremo, infatti, i dati raccolti dal comitato, aggiornati a febbraio 2005, su chi sono e cosa vogliono gli abitanti di via Anelli.

D: Non si tratta di un censimento, ossia di una somma di dati quantitativi. Potremmo, più propriamente, chiamarla “indagine ambientale”?

R: Per noi è sempre stata, e continuerà sempre ad esserlo, una pre-condizione essenziale affrontare il problema di via Anelli a partire dalla conoscenza reale di chi vive lì, quali sono i problemi, le storie, le necessità degli abitanti. È una pre-condizione che nasce dal fatto che nasce dal mettere in primo piano la partecipazione reale di queste persone che, in tutti questi anni, sono sempre state considerate invisibili alla città e alle varie amministrazioni che si sono succedute. In realtà, in via anelli vivono persone, uomini, donne e bambini, per la maggior parte stranieri, ad eccezione di 11 italiani, che sono costretti a vivere lì perché in questi anni non hanno trovato alternative, perché a Padova, ma non solo, il problema della casa è un problema grave ed è molto difficile, soprattutto per i cittadini stranieri trovare un’abitazione, anche se sono in possesso di un lavoro e di un permesso di soggiorno.
Sono stati costretti a vivere all’interno di questo posto, che si è trasformato negli anni in una zona di degrado e abbandono per colpa, da una parte, delle amministrazioni comunali che se ne sono completamente dimenticate, dall’altra, di proprietari che hanno sempre speculato sulla pelle di questi cittadini senza preoccuparsi minimamente di quali fossero i problemi anche strutturali di questi posti, senza mai fare interventi anche minimi per poter dare un minimo di dignità a questi mini-appartamenti, che sono 286, di 30 mq e dove si vive anche in sei o sette.

D: Per sabato 12 febbraio avete organizzato una giornata importante a cui avete invitato tutta la città.

R: Sabato è una giornata a cui tutti devono partecipare, perché noi vogliamo porre con chiarezza, all’interno di questa città, l’importanza di risolvere il problema di via Anelli a partire da una chiarezza di fondo che fino ad oggi è mancata. Non ci può essere partecipazione se non c’è trasparenza. Il sindaco Zanonato e questa amministrazione hanno vinto le elezioni parlando di grande partecipazione. Ma come si fa a parlare di partecipazione se non c’è neanche la conoscenza di quello che si vuole fare per via Anelli, in cosa consiste questo progetto?
Per questo, noi invitiamo non solo la città, ma soprattutto l’amministrazione comunale a partecipare a questa giornata del 12 febbraio, durante la quale verranno presentati i dati sulla popolazione di via Anelli. Invitiamo l’amministrazione comunale soprattutto a fare chiarezza: noi vogliamo sapere che cosa intendono fare, senza più ambiguità, confusioni o vuoti, come è stato fino ad adesso; vogliamo sapere che si prendano la responsabilità di illustrare a tutta la città qual è il progetto, almeno in questa prima fase, dell’amministrazione comunale.
Pensiamo che da soli gli abitanti di via Anelli e anche noi tutti non possiamo farcela, ma pensiamo che, con un po’ di determinazione in più, di creatività, anche amministrativa, e di passione politica si possa sicuramente iniziare ad affrontare il problema di via Anelli o, meglio, i vari problemi che in via Anelli ci sono e che questo possa diventare un laboratorio per Padova di ricerca e costruzione di nuovi diritti.