Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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da La Nuova Venezia del 2 marzo 2005

I migranti e la storia che ritorna

Una mostra di Tano D’Amico

Qual è la linea che separa le lotte degli immigrati per il diritto alla cittadinanza, al lavoro e alla casa dalle lotte che sono state combattute dai nostri stessi operai nei secoli scorsi per gli stessi diritti negati?
Secondo Tano D’Amico non esiste alcuna differenza tra queste due realtà. Ed è proprio questo ciò che il noto fotoreporter e giornalista romano vuole esprimere con la sua mostra fotografica “Immagini migranti”, che fino al 6 marzo sarà possibile visitare nell’emeroteca di via Poerio a Mestre. D’Amico, da anni impegnato sul fronte delle tematiche sociali sul disagio, racconta come gli immigrati si trovino spesso soli di fronte ad una realtà, quella italiana, che li considera ancora troppo spesso come cittadini di serie B. Ecco allora emergere lo stretto legame tra queste persone e chi, prima di loro, ha combattuto le stesse guerre. Hanno la stessa espressione, gli stessi sguardi e la stessa voglia di cambiare il mondo in cui vivono.
La mostra, realizzata grazie alla collaborazione tra il Comune di Venezia e il progetto MeltingPotEuropa, rientra in un più ampio piano di comunicazione con il mondo dell’immigrazione.
Beppe Caccia, assessore delle politiche sociali, e Graziano Sanavia coordinatore del Progetto Melting Pot, stanno lavorando all’unisono per creare un terreno di comunicazione con gli immigrati che favorisca la loro integrazione nel paese.
Il Progetto Melting Pot opera grazie a due strumenti principali, la radio, un vero e proprio sportello multilingue per gli immigrati e il sito internet www.meltingpot.org che fornisce informazioni soprattutto agli operatori della comunicazione sociale e conta più di 3.000 visite al giorno.
L’Assessore Caccia, da sempre sostenitore del progetto, sottolinea che “avere qui Tano significa avere immagini che raccontano la difficoltà di diventare cittadini, difficoltà che aumenta in un quadro normativo ostile che non promuove ciò per cui lavoriamo, l’integrazione”.

Foto di copertina dalla mostra Immagini migranti.
Fiori per l’amico annegato nel Pò con le manette ai polsi.