Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Dipendenze da… emarginazione

Questa società che “respinge” e sfrutta il migrante, in quanto percepito non come essere umano ma mera forza/lavoro, crea confini e margini, nei quali si consumano quotidianamente drammi umani indescrivibili e inimmaginabili. Oltre ai lager del presente, i Centri di Permanenza Temporanea, i luoghi della carcerazione etnica, ci sono i lager invisibili, quelli che nascono dai pregiudizi nascosti e sottili, da un razzismo differenzialista diffuso e soprattutto radicato in leggi dello Stato (Bossi/Fini ecc.).

In questi confini, in questi margini è in costante crescita l’uso di sostanze psicotrope e alcool da parte dei cittadini migranti, questo abuso scaturisce, senza dubbio, da quanto precedentemente descritto, pertanto, da un disagio sociale che il trasmigrante subisce rispetto al proprio contesto sociale di riferimento, alla qualità e allo stile di vita. Per questo a Rimini, i diversi servizi per le dipendenze (1) della Ausl locale, nel rispondere alle esigenze di prevenzione e cura di tali “abusi” da parte della popolazione migrante, si sono attivati per proporre a tutti gli operatori dei servizi pubblici per migranti, agli operatori U.O. Dipendenze patologiche e ai mediatori culturali, un corso di formazione dal titolo: “Il trattamento delle dipendenze nella popolazione straniera”.

Gli obiettivi del corso pertanto possono essere così descritti:
– Incremento delle conoscenze degli operatori rispetto alle caratterizzazioni sociali, culturali ed epidemiologiche connesse alle forme di abuso e dipendenza;

– Individuazione degli strumenti e delle strategie atte a favorire i percorsi di accesso e cura al servizio tossicodipendenze e alcooldipendenze, indipendentemente o meno dal possesso del permesso di soggiorno;

– Definizione delle modalità comunicative efficaci, a superamento delle barriere culturali e linguistiche;

– Identificazione delle prassi e procedure legali nelle situazioni problematiche legate ai permessi di soggiorno, a condizioni di “senza fissa dimora” onde favorire un miglioramento della condizione di vita del migrante.

Questo corso di formazione può rappresentare un importante strumento per tutte quelle persone, per tutti quei migranti rinchiusi in gabbie, margini e confini che categorizzano ed individuano status sociali, status sociali che garantiscono (seppur minimamente) diritti ai nazionali e soprusi, umiliazioni e vessazioni ai non nazionali (non europei/americani). In questo quadro, con uno sguardo accogliente e comprensivo, vanno analizzate e risolte le svariate forme di dipendenza patologica, articolando percorsi che intreccino esperienze, lingue, culture e pensieri differenti.

– Leggi il programma del corso