Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Rapporto statistico UNHCR: rifugiati al livello più basso dal 1980

Comunicato stampa del 19 giugno 2005

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha annunciato oggi che durante il 2004 il numero complessivo dei rifugiati nel mondo è diminuito del 4 per cento, scendendo a quota 9,2 milioni, la cifra più bassa da quasi 25 anni. Il rapporto statistico annuale,
pubblicato dall’Agenzia a ridosso della Giornata Mondiale del Rifugiato – che sarà celebrata il 20 giugno – mostra tuttavia come il numero degli sfollati e degli apolidi resti alto.

Dal rapporto di 90 pagine emerge che, nonostante il calo del numero dei rifugiati, che ha toccato il livello più basso dal 1980, il numero totale di persone che rientrano nella competenza dell’UNHCR – cifra che include anche richiedenti asilo, rifugiati rimpatriati, apolidi ed una
parte degli sfollati di tutto il mondo – è aumentato nel corso del 2004 da 17 a 19,2 milioni di persone.

“Dietro ogni numero c’è un essere umano” ha dichiarato António Guterres, il nuovo Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, insediatosi mercoledì scorso. “Se da un lato possiamo rallegrarci del fatto che vi sia stata una riduzione nel numero di rifugiati ed un aumento in quello dei rifugiati rientrati nei propri paesi d’origine, dobbiamo allo stesso tempo ricordare che ognuno di questi 19,2 milioni di uomini, donne e bambini ha subito il trauma dell’esodo forzato e che nel mondo
vi sono ancora diversi milioni di sfollati interni che al momento non ricevono assistenza”.

La diminuzione del numero complessivo di rifugiati per il quarto anno consecutivo si può in gran parte attribuire ad un livello di rimpatri volontari praticamente senza precedenti. Complessivamente, dalla fine del 2001 più di 5 milioni di rifugiati hanno potuto fare ritorno nei loro
paesi d’origine – 3,5 milioni dei quali nel solo in Afghanistan.

Nel 2004, 1,5 milioni di rifugiati hanno fatto volontariamente ritorno nel proprio paese, con un incremento di circa 400mila unità rispetto
all’anno precedente. La cifra relativa ai rimpatri avvenuti nel 2004 comprende 940mila rifugiati rientrati in Afghanistan e 194mila in Iraq.
Anche l’Africa ha visto tornare in patria un consistente numero di rifugiati, dei quali 90mila in Angola, altrettanti in Burundi, 57mila in Liberia, 26mila in Sierra Leone, 18mila in Somalia, 14mila in Ruanda e
13.800 nella Repubblica Democratica del Congo. In tutto, sono 27 i paesi che nel corso dell’anno hanno visto rimpatriare più di 1.000 persone.

Durante lo scorso anno il numero di persone ‘di competenza’ dell’UNHCR è cresciuto di poco più di 2 milioni di unità, toccando quota 19,2 milioni. Tale aumento è stato determinato principalmente dalla crescita del numero di sfollati interni, apolidi e di altre categorie di migranti forzati, passato dai 5,3 milioni della fine del 2003 ai 7,6 milioni della fine del 2004.

Il numero di sfollati di cui si occupa l’UNHCR è aumentato in parte a seguito di due nuovi sviluppi verificatisi nel 2004: la nuova responsabilità dell’Agenzia di assistere 660mila degli 1,8 milioni di sfollati del Darfur ed un incremento nella stima governativa del numero di sfollati in Colombia – aumentato di 240mila unità toccando quota 2 milioni.

Il numero di apolidi e altre categorie di migranti forzati in simili difficili condizioni che rientrano nel mandato dell’Agenzia nel 2004 è aumentato a 2.053.000 persone, dalle 912mila dell’anno precedente. Tale
incremento è dovuto per la maggior parte all’importante sforzo compiuto dall’UNHCR per migliorare l’accuratezza dei dati relativi agli apolidi.

Tuttavia, una parte significativa della popolazione mondiale degli apolidi non è ancora stata identificata in modo sistematico, nonostante gli sforzi messi in atto dall’Agenzia per accrescere la conoscenza a livello internazionale di questa numerosa, ma spesso trascurata, categoria di persone che vivono senza essere riconosciuti cittadini da alcuno stato.

Considerando i dati per aree geografiche, la maggiore diminuzione nel numero di rifugiati durante il 2004 si è registrata in Africa meridionale e occidentale, rispettivamente del 20 e del 12 per cento. Questo calo
è dovuto principalmente ai rimpatri volontari dei rifugiati in Angola, Liberia e Sierra Leone. Complessivamente, in tutto il continente africano il numero dei rifugiati è diminuito del 4 per cento, in Europa del 5,6 per cento e nelle Americhe del 4,1 per cento. Seppure in misura minore, quasi tutte le altre aree regionali hanno registrato riduzioni ad
eccezione dell’Africa centrale ed orientale e della regione Asia-Pacifico, in cui si sono verificati aumenti inferiori al 2 per cento.

Anche se gli afghani si confermano di gran lunga il più numeroso gruppo di rifugiati al mondo con 2,1 milioni di persone, il maggior incremento nel 2004 è stato registrato tra i sudanesi. Durante lo scorso anno
infatti 125mila persone sono fuggite dal Sudan, per la maggior parte dalla regione del Darfur verso il confinante Ciad. Il numero totale del rifugiati sudanesi in tutto il mondo alla fine del 2004 è così salito a
731mila, per un incremento del 20 per cento rispetto ai 606mila del 2003.

Oltre ai sudanesi, tra i primi dieci gruppi nazionali di rifugiati, solo i congolesi (della Repubblica Democratica del Congo) hanno fatto registrare un aumento – del 2,4 per cento – toccando quota 462mila. Gli altri gruppi principali – burundesi (485mila), somali (389mila), i
palestinesi che rientrano nel mandato dell’UNHCR (350mila), vietnamiti (350mila), liberiani (335mila), iracheni (312mila) e serbo-montenegrini (250mila) – sono rimasti invariati o hanno registrato diminuzioni. Le
statistiche globali dell’UNHCR sui rifugiati non includono gli oltre 4 milioni di rifugiati palestinesi che rientrano nell’area di operazioni dell’Agenzia di soccorso e lavori delle Nazioni Unite per i rifugiati
palestinesi del Vicino Oriente (UNRWA), limitata a Libano, Siria, Giordania, Cisgiordania e striscia di Gaza.

I paesi che accolgono il maggior numero di rifugiati sono l’Iran – che ospita 1.046.000 rifugiati soprattutto afghani – e il Pakistan, con 961mila, anche in questo caso per la maggior parte afghani. Nonostante il
significativo numero di rimpatri verificatisi nel 2004, la cifra relativa all’Iran risulta maggiore di quella dello scorso anno a seguito di un’accurata registrazione dei rifugiati presenti. La cifra relativa al Pakistan invece comprende solo gli afgani che vivono nei campi profughi, mentre non include i circa 1,9 milioni di afghani che vivono in altre località del paese – alcuni dei quali potrebbero essere dei rifugiati – così come risulta da un censimento svolto all’inizio del 2005. Gli
altri principali paesi d’asilo sono la Germania – con 877mila rifugiati, l’8,7 per cento in meno rispetto alla fine del 2003 – la Tanzania (602mila, meno 7,3 per cento) e gli Stati Uniti (421mila, meno 7 per cento).

L’Alto Commissario Guterres partirà oggi per la sua prima missione sul campo, diretto nel nord dell’Uganda, e trascorrerà la Giornata Mondiale del Rifugiato nell’insediamento di rifugiati di Ikafe. Ha dichiarato di
ritenere assolutamente appropriato che la Giornata mondiale del rifugiato di quest’anno sarà dedicata al tema del ‘Coraggio’.

“Rendo merito al coraggio dei molti milioni di rifugiati, sfollati e tutti coloro che si trovano in simili condizioni” ha aggiunto. “Ogni giorno queste persone affrontano sfide che noi non possiamo neanche
immaginare”. —