Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Manifesto del 21 agosto 2005

«Nel cpt molti minori»

di Cinzia Gubbini

Seicento persone, tra cui quarantacinque minori: «Una situazione indecente, dentro questo lager la gente è accatastata una contro l’altra. Alcuni si trovano qui da luglio, e l’intera gestione di questo posto continua a essere ammantata di mistero». A raccontare cosa sta accadendo in questi giorni agostani nel centro di permanenza temporanea di Lampedusa è l’europarlamentare della sinistra europea Giusto Catania, che ieri ha visitato il centro insieme alla senatrice dei Verdi Tana De Zulueta. «La situazione è di emergenza – ha detto De Zulueta – e ci sono forti tensioni anche all’interno del campo, dove ci sono persone provenienti da paesi diversi». Durante la visita, tra l’altro, è scoppiata una piccola rissa, durante la quale sono scappate due persone. Una è stata riaccompagnata al centro da un abitante dell’isola, di un altro si sono perse le tracce. Ad accompagnare i due parlamentari c’era anche l’avvocato genovese Alessandra Ballerini, che ora sta predisponendo un esposto presso la Corte europea di Strasburgo. L’avvocato è uscita dal centro anche con 25 richieste di asilo politico in mano, presentate da cittadini del Niger, del Sudan e del Togo. Ma la cosa più grave e, per certi versi nuova, è che nel cpt ci sono in questo momento – oltre a tre donne – 45 minori. Sono tutti adolescenti e vengono da diversi paesi: «Purtroppo nessuno ha voluto fornirci i nominativi – spiega Catania – come nessuno ha saputo spiegarci cosa intendono fare di questi ragazzi, e di tutte le altre persone rinchiuse nel centro».

Sei minori sono stati trasportati proprio ieri mattina, insieme altre 66 persone, ad Agrigento con un traghetto della Siremar. Tra di loro, segnalano gli attivisti del presidio dell’Arci che dall’inizio dell’estate monitora costantemente cosa accade nell’isola in materia di immigrazione, c’erano tre fratelli eritrei: un bambino di tre anni e due bambine di 6 e 12 anni. Sono arrivati il 16 notte, con lo sbarco della nave a cui fu trovato legato un cadavere. Con loro non ci sono i genitori, ma sarebbero in compagnia di un presunto zio. Gli attivisti hanno intenzione di segnalare la situazione al Tribunale dei minori, visto che nessuno – finora – ha pensato di farlo. All’alba di ieri è arrivato intanto un altro barcone. A bordo c’erano 192 persone. Né la Capitaneria né la Guardia di finanza lo hanno visto arrivare: è stato segnalato da due ragazzi che si trovavano in quel momento vicino al molo.