Non è possibile perché, data la sua condizione di rifugiato, l’interessato non può fare rientro in Kosovo, sia per ragioni di sicurezza personale, sia perchè correrebbe il rischio di vedersi revocare lo status di rifugiato (il fatto di fare rientro spontaneo nel proprio paese comporta una sorta di presunzione del venir meno della condizione di pericolo).
Sappiamo che in alcuni casi i rifugiati corrono seri pericoli per ritornare clandestinamente nel proprio paese di origine al fine di fare visita ai propri parenti. Quello che invece comporta il rischio di una revoca dello status di rifugiato è invece il ritorno ufficiale, quindi attraverso la frontiera, muniti di documenti nazionali e, quindi, senza sotterfugi. Dunque l’interessato non può ritornare nel proprio paese, celebrare il matrimonio per poi dare avvio in Italia alla procedura di ricongiunzione familiare.
In questo caso, visto che vi è una validissima giustificazione per cui il futuro sposo non può recarsi in quel paese, egli potrà chiedere l’autorizzazione al competente tribunale per poter celebrare il matrimonio per procura direttamente presso la rappresentanza diplomatica italiana a Pristina.
A questo riguardo, poiché abbiamo già trattato un caso simile, invitiamo l’interessato ad approfondire l’argomento, consultando direttamente l’archivio tematico del sito Melting Pot sotto la voce matrimonio.
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