Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da La Gazzetta del Mezzogiorno del 15 giugno 2006

Bari, fuga per 4 dal Cpt

Elusa la sorveglianza. Tensione fra operatori e dirigenti.

Bari – Non c’è pace nel Centro di permanenza temporanea. La struttura è stata attivata nei primi di marzo tra polemiche politiche e contestazioni popolari e nelle ultime ore si è appreso di una fuga avvenuta a fine maggio. E non è l’unica notizia: si è fatta alta la tensione tra gli stessi operatori che gestiscono la struttura, vale a dire tra dirigenti e operatori delle Misericordie, tensione dovuta alla gestione.

Fonti che vogliono mantenere l’anonimato hanno rivelato che quattro persone sono riuscite a mettersi in fuga: si tratta di quattro immigrati che sono riusciti a eludere il sofisticato sistema di allarmi e i controlli interni e esterni. Il Cpt di Bari, fra l’altro, è stato costruito a ridosso della Cittadella della Finanza e in una zona attigua all’aeroporto militare di Bari-Palese. Stando a quanto rivelato, uno dei quattro immigrati sarebbe stato rintracciato in Sicilia e ora è di nuovo trattenuto nel Cpt di Bari.

La fuga sarebbe avvenuta nella notte tra il 20 e il 21 maggio. Dal racconto delle fonti emergono anche altri dettagli: quella notte era presente all’interno del Cpt, Gianfranco Gilardi, portavoce e coordinatore del gruppo delle sei associazioni delle Misericordie (Bari, Molfetta, Barletta, Bitritto, Corato e Andria) che hanno firmato la convenzione con la prefettura di Bari sulla gestione del Cpt, ma soprattutto punto di riferimento assieme alla moglie, Angela Vurchio, delle Misericordie di Andria e consigliere nazionale della Confederazione che raggruppa tutte le confraternite d’Italia. La conferma sia dell’episodio sia della presenza di Gilardi viene dalla parole di Vito Fato che da marzo dirige il Cpt di Bari proprio su indicazione delle Misericordie di Andria. Davanti al registratore del cronista dice a proposito della fuga: «Mi risulta». Quanto alla presenza di Gilardi aggiunge: «Era presente, era di passaggio, si è fermato qui». Immigrati in fuga, operatori in fuga, anche se i due fatti non sono correlati. Gianni Busco, vicedirettore del Cpt e Hafid Khayati, coordinatore responsabile degli interpreti, sono stati «sospesi». Non sono gli unici. E tra gli operatori delle Misericordie scoppia la bufera all’interno e all’esterno del Cpt: accuse senza risparmio a Fato arrivano dai «governatori» della Misericordia di Bari, Giovanni Bimbo, di Molfetta, Giacoma Gadaleta, e di Barletta, Bernardo Pacca: secondo quanto denunciano gli operatori delle misericordie in questione non sono mai stati pagati e chi ha provato a protestare è stato sospeso e interdetto nell’accesso o ha subìto ridimensionamenti.

Gianluigi De Vito