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da Repubblica.it del 21 giugno 2006

I ministri a Padoa Schioppa, lasciare bonus bebè agli stranieri

Amato, Bindi e Ferrero chiedono al titolare dell'Economia di sospendere le pratiche per la restituzione dei 1000 euro.

Tre ministri dell’Unione vogliono lasciare il bonus bebè ricevuto in primavera agli immigrati. Sono tremila i cittadini stranieri che nel 2005, formalmente invitati da una comunicazione del ministero dell’Economia e dell’Inps, avevano ritirato il bonus da circa 1000 euro. Gli stessi che poche settimane dopo erano stati invitati dall’esecutivo Berlusconi alla “restituzione” del denaro, perché quella comunicazione era stata “un errore”.

Ora i ministri dell’Interno, Giuliano Amato, delle politiche per la Famiglia, Rosy Bindi e della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero chiedono al collega titolare dell’Economia Padoa Schioppa di bloccare la restituzione di 1001,81 euro – con tanto di piccola sovrattassa – richieste dal precedente governo.

Dicono i tre in una dichiarazione congiunta: “Non vanno fatti pagare alle famiglie dei bambini immigrati, nati in Italia, gli errori e le scelte discriminanti provocati dalla demagogia del governo precedente”. “Queste famiglie, molte delle quali vivono in condizioni economiche difficili – prosegue la dichiarazione dei ministri Amato, Bindi e Ferrero – non avevano chiesto nulla e non avevano avanzato pretese”.

Decisamente contrario, invece, il leghista Roberto Maroni, secondo cui il bonus ai figli di immigrati “è da respingere perchè contrasta con la Costituzione e la prassi di tutti i Paesi europei, e si tradurra’ certamente in un onere aggiuntivo a carico dei soli contribuenti italiani”. L’ex ministro del Welfare ha aggiunto che ”con questo governo le politiche sull’immigrazione rischiano di tornare a prima della Bossi-Fini, applicando l’aberrante principio per cui ai cittadini extra comunitari spettano diritti e privilegi e ai cittadini italiani solo l’onere di pagare questi alti costi”.