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Clandestino per un giorno

Messico, l’esperienza simulata di passare la frontiera come veri clandestini.

Turismo? Chi credeva che con lo ‘zapaturismo’ (espressione che sottolinea come i turisti considerino la lotta zapatista una sorta di tradizione folkloristica) si fosse raggiunto un limite, deve ricredersi.
Oggi Luis Santiago Hernandez, bizzarro imprenditore dello stato di Hidalgo, offre la possibilità di vivere un’esperienza nuova: una notte da clandestino per capire come si attraversa la frontiera fra Usa e Messico. Insieme a 72 suoi compaesani, Hernandez vende come se fosse un vero pacchetto turistico, il passaggio simulato del valico con gli Usa, con tutto quello che comporta in modo che anche il più esigente dei viaggiatori possa vivere un giorno da clandestino.
La location, però, non è la frontiera fra Usa e Messico, ma un parco che si trova nello stato messicano di Hidalgo, fra l’altro molto distante dal vero confine.

L’escursione. Si tratta del Parque Eco Alberto, un territorio che per conformazione geologica assomiglia moltissimo alla zona di frontiera, ricco di vegetazione, canyon e fiumi. Si parte sempre e soltanto se il gruppo di ‘aspiranti clandestini’ raggiunge le 20 unità.
L’organizzazione è formata da messicani molto esperti nel ‘cruzar la frontera’ (attraversare la frontiera). Chi più, chi meno, tutti i partecipanti all’organizzazione hanno provato nel corso degli anni ad attraversare la barriera metallica che divide gli Usa dal Messico, in cerca di migliori condizioni di vita. Alcuni di loro ce l’hanno fatta e sono rimasti in America, altri sono stati costretti a tornare indietro.
Adesso, però, gli organizzatori, che appartengono all’etnia Hnahnu, mettono questa esperienza a disposizione di tutti i turisti che vogliono provare il brivido dell’adrenalina che scende lungo la schiena.

L’itinerario.
Il programma dell’escursione è vario e prevede anche delle sorprese. Si parte a piedi con solo una bottiglietta di acqua per dissetarsi. Si passa lungo sentieri difficili da percorrere. All’evenienza, gli avventurieri devono buttarsi a terra e non farsi scoprire dalle pattuglie della polizia di frontiera ma anche guadare fiumi e in taluni casi attraversare tunnel sotterranei come quelli che esistono realmente su al nord. I ‘clandestini per un giorno’ potrebbero essere inseguiti e catturati dalla polizia di frontiera Usa (naturalmente finta) o dai polleros gli spietati trafficanti di uomini che mantengono salde le operazioni di controllo.
Non solo questo, però. Gli stravaganti turisti che decideranno di optare per questa ‘gita’ (moltissimi argentini, peruviani, cileni, colombiani, statunitensi francesi e canadesi hanno già partecipato) potranno anche godere di momenti di calma e gustarsi la bellezza che questi luoghi magici riescono a regalare.

di Alessandro Grandi