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da Peacereporter del 24 dicembre 2006

Somalia, Natale di guerra

L'aviazione etiope bombarda la Corti Islamiche. Si rischia un conflitto regionale

Dopo sei giorni di violenti combattimenti tra le milizie delle Corti Islamiche sostenute dall’Eritrea e le forze del governo di transizione appoggiate dall’Etiopia, sabato mattina quest’ultima è ufficialmente intervenuta nel conflitto con massicci bombardamenti aerei su alcune città somale controllate dai radicali musulmani.

L’Etiopia con il governo. I caccia-bombardieri e gli elicotteri da guerra di Addis Abeba hanno sganciato bombe e missili sulle città di confine di Beledweyne, nel centro del Paese, e di Galkayo, più a nord. Secondo fonti delle Corti islamiche, ci sarebbero molte vittime civili, ma è ancora impossibile avere notizie certe.
L’Etiopia avrebbe anche mobilitato i suoi 15-20mila soldati, segretamente inviati in Somalia nei mesi scorsi a protezione del governo di transizione, rifugiato a Baidoa dallo scorso giugno, quando le Corti hanno conquistato Mogadiscio.

L’Eritrea con le Corti. A fianco delle forze musulmane somale, che oltre alla capitale controllano tutto il sud del Pese, combattono invece alcune migliaia di soldati eritrei clandestinamente inviati dal governo di Asmara nel tentativo di contrastare quella che l’Eritrea – storia nemica dell’Etiopia – definisce la politica “imperialista” di Addis Abeba nel Corno d’Africa. Il rischio, tutt’altro che remoto a questo punto, è la regionalizzazione del conflitto somalo con la riesplosione della guerra tra Etiopia ed Eritrea, finita nel 2000.

Gli Usa con l’Etiopia contro le Corti. Gli Stati Uniti, che dopo l’11 settembre 2001 hanno rafforzato il proprio sostegno all’Etiopia (unico Paese cristiano e filo-occidentale della regione, accusano le Corti Islamiche di voler instaurare in Somalia un regime integralista di tipo “talebano” e di avere contatti con al-Qaeda. La loro vittoria, secondo Washington, trasformerebbe la Somalia in un nuovo pericoloso santuario del terrorismo internazionale, per giunta in una regione assai delicata per la sia vicinanza alle rotte del petrolio mediorientale.

E.P.

Tratto da PeaceReporter.net