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da La Repubblica (Bari) del 25 gennaio 2007

Il Cpt costa seimila euro al giorno e la procura indaga sull’appalto

Il Cpt di Bari costa come un albergo a quattro stelle. Poco più di cinquemila euro al giorno di quota fissa, che a una media di cinquanta ospiti al giorno fanno cento euro a posto letto. Una fortuna. È su questo aspetto che sta concentrando l’attenzione della Procura di Bari. Da qualche mese il sostituto procuratore, Francesco Bretone, sta indagando sull’appalto che nel 2006 la Prefettura affidò alla Misericordia.

Gli uffici del governo locali non avrebbero però alcuna responsabilità: non hanno fatto altro che applicare le direttive che arrivavano da Roma. Il contratto prevedeva che lo Stato, a prescindere da quanto fosse pieno il centro, corrispondesse alla società appaltatrice il rimborso per almeno la metà dei 196 posti del centro. Particolare, questo, che non convince gli inquirenti che nei mesi scorsi hanno disposto l’acquisizione degli atti per effettuare una serie di accertamenti. Per il momento non ci sono indagati.

Il discorso dell’economicità del centro, evidentemente, ha colpito anche il governo. Che non a caso quest’anno ha cambiato i termini del contratto: nel 2007 non pagherà più 80 euro a posto letto, ma cinquanta. Condizione questa che, secondo la Misericordia, non rendeva più vantaggiosa la gestione del centro. L’arciconfraternita non gestirà più la struttura del quartiere San Paolo. Da marzo, per un anno, a gestire il Cpt di Bari sarà così l’Oer (gli Operatori di emergenza radio) di Bari, che hanno vinto la nuova gara bandita dalla Prefettura.

Sul centro nei mesi scorsi si erano scatenate le polemiche delle associazioni e anche dell’amministrazione comunale. Il sindaco condusse (pubblicamente e alla fine inutilmente) una battaglia contro l’allora ministero dell’Interno, Giuseppe Pisanu, perchè il Cpt del quartiere San Paolo non aprisse. Si mobilitò il quartiere, per circa un mese la rete “No Cpt” picchettò i cancelli. Fu tutto inutile. Il centro aprì, e a vedere i numeri non è mai stato troppo frequentato.

La struttura, nel settembre scorso, fu visitata da Staffan de Mistura, presidente della Commissione ministeriale su Cpa e Cpt voluta dal ministero dell’Interno. «Questa è una struttura che invidierebbero in tutta Europa, resta però il nodo sulla sussistenza giuridica di questi centri» disse l’ambasciatore. De Mistura stroncò invece la roulottopoli di Palese. «Non è a norma, non può ospitare delle persone decentemente. Nel 2007 non deve più esistere». Per il momento è chiusa, resta da capire cosa accadrà in primavera, quando il centro di Lampedusa verosimilmente tornerà a scoppiare.