Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Gazzettino del 21 gennaio 2007

Lega Nord all’attacco

Maurizio Conte, segretario provinciale della Lega Nord e consigliere regionale. Qualche settimana fa ci aveva detto che anche a Padova i leghisti stavano organizzando le ronde. Come va?
«Vede, la questione non investe solamente il problema della sicurezza ma quello della vivibilità in generale. Per cui la manifestazione che oggi faremo sul Liston si può ben considerare la prima ronda in città. La Liga Veneta infatti è sempre stata al fianco dei cittadini padova ni, ed ha sempre sostenuto anche i commercianti nella lotta contro l’abusivismo».

I leghisti saranno oggi sul Liston dalle 17 alle 18,30 per chiedere che i controlli delle forze dell’ordine valgano per tutti, abusivi compresi?

«Sì in modo che si possa un domani affermare che a Padova la legge è uguale per tutti. La situazione oggi è pesante per i cittadini che pagano le tasse e vanno difesi. Ma questa prima presa di posizione va nel segno di ciò che stiamo organizzando anche per il futuro. Prima di tutto è agli sgoccioli l’approvazione dello statuto della nuova associazione che regolerà l’iscrizione alle ronde . La stiamo preparando insieme a Treviso. E credo che in quindici giorni potremo essere operativi».

Ma come contate di organizzarvi?

«La prima cosa che stiamo facendo è di sensibilizzare tutti i sindaci e gli assessori e i consiglieri dei comuni che ci sostengano con la loro disponibilità. Ovvero dovranno dirci che come amministratori hanno bisogno di un intervento di questo tipo».

Poi li chiamerete direttamente in causa?

«Certo, saranno loro a darci la loro diretta disponibilità come persone e poi come amministrazione».

In quale modo?

«Potremmo chiedere loro di predisporre una mozione da portare nei vari consigli comunali e anche al consiglio provinciale per votarla».

La Liga Veneta punta il dito contro la giunta Zanonato?

«È ora che questa sinistra si faccia un esame di coscienza e che guardi al proprio “orto”. Deve smetterla di dare dei razzisti ai pragmatici leghisti, e guardare invece alle sue politiche fallimentari sull’immigrazione. Perché alle molte parole non seguono i fatti».

Che caratteristiche avranno le vostre ronde?

«Come ho già avuto modo di dire la sola arma in nostro possesso saranno i telefonini. Avviseremo le forze dell’ordine se notiamo qualche cosa. Cercheremo di avere un distintivo di riconoscimento ma niente di più. Soprattutto ci affideremo al volontariato della gente. Ci sono molti obiettivi da controllare. In città soprattutto la zona di via Anelli e della stazione che sono da molti anni teatro di episodi di violenza. Ma vorrei sottolineare come sia tutto il territorio e soprattutto i piccoli paesi dell’Alta e della Bassa che noi vorremmo tenere sotto controllo».

Mauro Giacon