La presenza sempre più massiccia di stranieri nel mondo del lavoro locale, in particolare in quello dell’edilizia, non è più da considerare un fenomeno congiunturale, ma è diventato elemento strutturale. Come tale va affrontato e gestito. E’ questo il concetto espresso da Franco Martini, segretario generale della Fillea Cgil, che ha partecipato in città a un incontro con i rappresentanti triestini della sigla sindacale. «I lavoratori stranieri oramai hanno fatto base qui – ha detto – e questo è un elemento positivo, perché portatore di forze nuove. Ciò che dobbiamo combattere – ha aggiunto – è quella cultura che vorrebbe relegarli sempre nella parte più bassa della piramide, a svolgere le mansioni più faticose e pericolose, mentre molti di questi lavoratori possiedono grande preparazione professionale, acquisita nel Paese di origine».
Per Martini «bisogna migliorare i criteri di sicurezza, spiegare a queste persone quali sono i loro diritti, garantirne la crescita professionale e culturale, anche partendo da una buona conoscenza della lingua italiana, presupposto imprescindibile – ha sottolineato – per una loro perfetta e completa integrazione». A Trieste e nell’intero Friuli Venezia Giulia, il fenomeno legato alla presenza di migliaia di lavoratori extracomunitari o comunque stranieri è assodato.
Martini ha anche ricordato che «purtroppo il numero degli infortuni sul lavoro è maggiore fra gli extracomunitari – ha continuato – e questo dipende dalla scarsa conoscenza che hanno delle norme sulla sicurezza e, più in generale, sui loro diritti, spesso taciuti da parte di chi dovrebbe invece illustrarli». Fra le emergenze, Martini ha infine indicato quelle dell’integrazione e dell’accoglienza.
u.s.
da Il Piccolo di Trieste del 7 aprile 2007
Martini: «Stranieri nell’edilizia, fatto positivo»
Il segretario della Fillea parla di fenomeno ormai strutturale e invita ad aiutarli
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