Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Londra, marcia dei clandestini per i diritti

LONDRA – Migliaia di immigrati illegali, incoraggiati da leader religiosi e politici, hanno marciato a Londra chiedendo al governo britannico di essere trattati in modo migliore e di avere la possibilità di ottenere la cittadinanza. Provenienti da ogni parte del mondo – Asia, Africa, Europa dell’Est e America Latina – sventolavano bandiere britanniche scandendo dei cori contro l’espulsione dei clandestini.

“Questi lavoratori migranti sono estremamente utili per lo Stato e per l’economia”, ha commentato Austen Ivereigh, l’organizzatrice della campagna ‘Stranger into Citizens’, che si batte per i diritti degli immigrati. “Molti di loro non possono essere espulsi per motivi pratici ma allo stesso tempo il governo si rifiuta di dar loro il diritto di rimanere”, ha sottolineato. Il ministero dell’Interno britannico rimpatria circa 25.000 clandestini all’anno, ma ha già ammesso in passato di non avere le risorse per espellere tutti gli immigrati illegali presenti nel Paese.

‘Stranger into Citizens’ si batte per permettere ai migranti che risiedono illegalmente in Gran Bretagna di ottenere un permesso di lavoro di due anni; successivamente, nel caso in cui i loro datori di lavoro forniscano buone referenze, dovrebbe essere dato loro il diritto di restare nel Paese rendendoli di fatto dei cittadini britannici. La campagna è sostenuta da leader cattolici, protestanti e musulmani nonché dal sindaco di Londra Ken Livingstone e da molti politici.

Secondo le stime dell’Home Office circa mezzo milione di clandestini vivono nel Regno Unito e molti di loro lavorano in nero causando ogni anno un danno all’erario di Sua Maestà di circa un miliardo di sterline (1,5 miliardi di euro) in tasse non riscosse.

(ANSA)