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Uno sciopero con blocco per chiedere diritti sul lavoro

Già da tre giorni i lavoratori della cooperativa Fastcoop di Limena (PD) sono in stato d’agitazione. Dopo svariati anni di lavor alle dipendenze di una serie di cooperative che si succedono a distanza di pochi anni l’una dall’altra cambiando solo nome, ultima tra queste la Fastcoop, aderente al Consorzio Aurora, la totalità dei lavoratori hanno detto “basta” a questa situazione.
Tutti i lavoratori della Fastcoop, delusi dai sindacati confederali e in particolar modo dalla CGIL, che non è mai intervenuta per porre fine a condizioni di lavoro e retributive che hanno dell’incredibile, si sono iscritti in massa all’Associazione Difesa Lavoratori, sindacato di Base, Federato con l’RdB/CUB, con la volontà e la determinazione di migliorare la propria condizione lavorativa.

La situazione
I quasi cento lavoratori appartenenti alla coop. Fastcoop lavorano nel cantiere della TNT global express di Limena. Le condizioni di lavoro sono incredibili: mancanza di uno spogliatoio dove potersi cambiare, mancanza delle condizioni igenico-sanitarie minime nei servizi igienici e mancanza di una zona dove poter mangiare. Le condizioni retributive sono ancora peggiori: la coop. Fastcoop paga, con una disinvoltura che ha dell’incredibile, senza rispettare le norme della Contrattazione Collettiva, utilizzando una busta paga che risulta elusiva al 50% con un grave danno per i lavoratori e per la collettività: i contributi infatti vengono pagati su una cifra irrisoria dell’ammontare della retribuzione che, nonostante ciò, risulta bassissima. L’orario di lavoro si articola, per alcuni dei lavoratori, anche su più di 240 ore mensili con una paga che non supera mai i 1500 euro netti, nonostante la fantasia con la quale viene stilata per abbassare il costo del lavoro, tutto a beneficio della cooperativa.

La mobilitazione
Il 27 giugno si è tenuto il secondo incontro tra l’Associazione Difesa Lavoratori e la dirigenza della Fastcoop. La trattativa si è risolta con un nulla di fatto, dopo la richieste da parte dei lavoratori e della organizzazione sindacale. Dopo la risposta negativa della cooperativa, che sosteneva che la società non era obbligata a firmare alcunchè con l’ADL, la trattativa si è chiusa. Da quel momento è iniziato lo stato d’agitazione.
Dopo un primo giorno di sciopero e di rallentamento delle consegne, lo sciopero è stato sospeso per l’interessamento della TNT, che si impegnava a fare pressioni alla cooperativa affinchè accettassero la trattativa. Con intelligenza i lavoratori hanno deciso di sospendere lo stato d’agitazione e di concedere 24 ore di tempo per vedere soddisfatte le loro richieste. Dopo neanche 12 ore la cooperativa ha però sferrato un colpo di mano organizzandosi per far lavorare solo il turno pomeridiano, lasciando a casa quello notturno e cercando di dividere il fronte della protesta. I lavoratori del turno che stava lavorando, venuti a conoscenza delle intenzioni della cooperativa, hanno però sospeso immediatamente il lavoro e con un grande segnale di solidarietà e unità, hanno dichiaroto che: “o lavorano tutti o non lavora nessuno“.
Oggi è la terza giornata di sciopero totale del cantiere della TNT di Limena e i lavoratori sono determinati a difendere la propria libertà di farsi rappresentare dal sindacato sul quale ripongono fiducia e non da quello che decide la cooperativa.

Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa