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Se questa è una bambina

Comunicato stampa di Alessandro Metz, Consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, sui fatti di Gradisca d'Isonzo

Una bambina di otto mesi accompagnata all’ospedale di Gorizia questa
notte perché gassata con i lacrimogeni, lanciati dalle forze
dell’ordine durante un tentativo di fuga di alcuni stranieri detenuti,
dentro il CPT di Gradisca d’Isonzo.

Questa è la notizia di oggi, qualcuno ci rassicura : “è stata dimessa
oggi, era solamente in stato confusionale”, come se fosse normale,
come se potesse essere normale.

Ho vissuto molte volte l’essere in mezzo al gas dei lacrimogeni, il
panico che prende perché in carenza di ossigeno non riesci a
respirare, gli occhi che bruciano, non vedi e piangi, questo
nonostante fossi sempre consapevole di dove mi trovavo e di cosa
stesse succedendo. Se questa bambina è stata ricoverata questa notte,
significa che per almeno mezz’ora è rimasta in una situazione in cui i
suoi polmoni cercavano aria e trovavano gas pungente, piangeva e non
riusciva più a vedere ma non poteva uscire, sua madre non poteva
portarla all’esterno, come normalmente chiunque avrebbe fatto perché
la realtà che vive non è normale, è una richiedente asilo “ospitata”
nella metà a loro dedicata del CPT di Gradisca.

Proviamo a tradurre questo all’interno di una qualsiasi delle nostre
case, in cui viviamo con i nostri figli e da cui non possiamo scappare
se questo accade, forse in questo modo iniziamo a capire che non è
normale, non può essere normale.

Questo invece sta accadendo a Gradisca d’Isonzo, provincia di Gorizia
nel Friuli Venezia Giulia, Italia. Durante un Governo di
centrosinistra che nel proprio programma elettorale riportava il
superamento dei CPT, l’abrogazione delle leggi razziste e xenofobe del
Governo precedente, e di conseguenza il ritorno alla normalità. Niente
di tutto questo è stato fatto, se non il superamento del numero dei
CPT ,e di nuovi ne sono sorti nel nostro Paese.

Forse su questo ministri sinistri e democratici partiti dovrebbero
rispondere con atti conseguenti, un indignazione di chi firma
protocolli internazionali in difesa dell’infanzia e si batte per la
tutela della famiglia sarebbe necessaria e auspicata, una società
civile, che civile veramente vuole essere, deve dimostrarsi
all’altezza e mobilitarsi di conseguenza.

Se tutto questo non è normale, dobbiamo agire una eccezionalità anche
nella risposta e nella mobilitazione, oltre le forme necessarie e
doverose del presidio e della manifestazione, già previste nei
prossimi giorni, ci vorrebbe uno scatto di dignità, una sollevazione
dell’indignazione capace di pretendere risposte in uno stato di
diritto.

Sappiamo esserci feriti e contusi dentro il CPT, oggi qualcuno è stato
portato in ospedale a fare degli esami radiografici, vogliamo vedere,
vogliamo sapere, non è possibile avere un “buco” democratico nei
nostri territori, un assenza di verifica e controllo lascia campo
libero a possibilità di soprusi e arbitrio.

Ho fatto richiesta al Prefetto di Gorizia di poter visitare il Centro
di Permanenza Temporanea Venerdì 28 settembre alle 14 e 30, invito
altri rappresentanti istituzionali, rappresentanti di Associazioni e
gli organi di informazione a fare altrettanto, entrare tutti assieme
quel giorno è un segnale, forse inadeguato rispetto quanto sta
accadendo, ma il primo che dobbiamo dare: quello del controllo e della
verifica, perché se tutto questo non è normale, l’eccezionalità fa
presto a diventare barbarie.

Trieste, 24 settembre 2007

Alessandro Metz

Consigliere Regionale dei Verdi

Friuli Venezia Giulia