Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Cipro – Nei cpt una situazione catastrofica

Intervista a Olivier Clochard della rete Migreurop

Un’intervista a Olivier Clochard, che qualche mese fa ha visitato i centri di detenzione di diversi paesi che formano la frontiera esterna dell’UE. La situazione cipriota è catastrofica, ben al di sotto degli standard europei.
Questa situazione, tuttavia, non sembra essere limitata al cpt cipriota, bensì descrive la condizione di diversi cpt europei.

Cosa sta succedendo nel cpt di Cipro? Sappiamo della rivolta di alcuni dei migranti e rifugiati detenuti.
R. Per il momento siamo a conoscenza di persone iraniane afgane irachene che hanno difficoltà a fare valere i propri diritti. Le rivolte denunciano la situazione e le condizioni di vita all’interno del cpt. Si tratta di un centro adibito ad “ospitare” una quarantina di persone, mentre attualmente ce ne sono una ottantina. Quello del sovraffollamento è uno dei problemi più gravi.

Cosa puoi dirci sulle rivolte?

R. E’ difficile avere informazioni sulla situazione di Cipro. Ci sono delle associazioni locali che si stanno occupando dei migranti e delle loro condizioni di detenzione all’interno del centro. Dalla stampa locale si riesce a capire poco di cosa sta succedendo. Esiste un dossier relativo alle molte persone che hanno protestato salendo sul tetto dell’edificio.

Si tratta di richiedenti asilo?

R. Le cifre che vengono date dalle direttive UE non corrispondono a quelle che si riscontrano sul terreno. Si nota un notevole scarto tra le cifre scritte nei testi e le pratiche di accoglienza messe in atto per i richiedenti asilo. Per esempio per quanto riguarda le famiglie: anche a Cipro infatti si registra la pratica della separazione dei nuclei familiari per cui, ad esempio, un uomo resta nel cpt mentre il resto della sua famiglia viene portato in un cpa per richiedenti asilo, spesso a decine di chilometri di distanza dal luogo di detenzione. Questo comporta ulteriori notevoli difficoltà per le famiglie richiedenti asilo.

Oltre al cpt di Cipro, ha visitato altri centri?

R. Sì, e anche altri centri sono stati interessati da rivolte, non solo a Cipro ma anche in Francia ad esempio. In alcuni centri ci sono state proteste da parte dei migranti. Mentre in altri si tende a mettere insieme stranieri senza documenti con persone condannate per reati e crimini.

Quali sono le condizioni di detenzione?

R. Oggi riusciamo difficilmente ad avere notizie sulle condizioni di detenzione, attraverso i cellulari e le telefonate che fanno gli stessi migranti o attraverso le denunce portate avanti dalle associazioni che si interessano della questione cpt. Le rivolte all’interno di questi centri riflettono in qualche modo la situazione dei cpt. E’ difficile dire se le rivolte riflettano una situazione europea dei cpt. E’ però vero che assistiamo ad una generalizzazione della detenzione degli stranieri che cercano di entrare in Europa e una degradazione delle condizioni di accoglienza.