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Pubblicato il Dossier Statistico 2007 della Caritas

Presentazione oggi in numerose città

L’edizione 2007 del Dossier statistico immigrazione curata da Caritas diocesana di Roma, Caritas Italiana e dalla Fondazione Migrantes è stata presentata oggi in numerose città italiane.

Il XVII Rapporto sull’immigrazione fornisce i dati della presenza di cittadini stranieri in Italia e nel complessivo contesto europeo. Nell’Europa allargata a 27 paesi, la percentuale di cittadini di paesi extra-UE è pari al 5,6% della popolazione complessiva con differenze notevoli tra i paesi di recente ingresso (Romania e Bulgaria 0,5%) e paesi come Francia e Inghilterra. In questi la presenza di stranieri è concentrata nelle metropoli, con Parigi che ospita il 40% degli stranieri e Londra un terzo degli stranieri residenti nel Regno Unito. Diversa la situazione in Italia, dove vi è una marcata diffusione di migranti su tutto il territorio nazionale.

In Italia, nonostante l’aumento delle quote di flussi di ingresso per lavoratori stranieri, le domande sono state nettamente superiori ai posti e questo, spiegano i curatori del Dossier, evidenzia “le carenze dei meccanismi di incontro tra domanda e offerta” di lavoro.
Le domande presentate riguardano per il 49% dei casi richieste di ingresso per lavoro domestico; pochissime, 1.200, quelle per lavori altamente qualificati. Le domande provengono da lavoratori provenienti da Romania con 130.000 domande, Marocco, 50.000, e Ucraina e Moldavia con 35.000 domande per ciascun paese poi Albania, Cina, Bangladesh e si concentrano in determinate aree occupazionali, Nord Ovest, Nord Est e Centro.

Il Dossier si sofferma sui dati relativi alle presenze irregolari ed emerge un dato importante che conferma quanto più volte scritto su questo sito, che l’emergenza sbarchi è una retorica finalizzata a creare un clima di sospetto e a legittimare la guerra in corso nei confronti dei migranti: solo 22.016 persone sono giunte in Italia irregolarmente via mare, pari al 13% degli ingressi.
Nel corso del 2006 sono state individuate 124.383 persone in posizione irregolare, di cui il 36,55% è stato rimpatriato.

Il Dossier esamina i dati relativi alla presenza di migranti regolari e sottolinea un grande aumento di cittadini stranieri, che si stima possa essere pari a 3.690.000 persone, il 6,2% della popolazione complessiva. Un’immigrazione che si caratterizza come stabile e strutturale nel nostro paese: molti i bambini nati, alto il numero di ingressi per ricongiungimento familiare.
Un quarto dei cittadini non italiani ha cittadinanza europea e si tratta prevalentemente di cittadini bulgari e rumeni.
Aumenta il numero di minori, molti dei quali ricongiunti in seguito alla regolarizzazione del 2002, principalmente presenti in Lombardia e Veneto. Gli immigrati di seconda generazione secondo i dati ISTAT sono 398.295, oltre la metà dei minori presenti e il 13,5% della popolazione straniera.
Le donne sono presenti in numero pari a quello degli uomini. Le percentuali a livello regionale però non sono distribuite in modo omogeneo. Mentre il dato nazionale parla di presenza femminile pari al 49,9% nella regione Campania sono il 61,7% della popolazione straniera e meno al nord, 48,4%.
Le donne straniere sono occupate nel 58,4% dei casi, più della media complessiva che vede solo il 51% di donne occupate.
Nei dieci anni dal 1995 al 2005 sono state presentate 213.047 richieste di cittadinanza. Solo 135.496 quelle esaminate, nel 96% dei casi giunte ad un esito positivo. Se si paragona questo dato su dieci anni a quelli esposti nella prima pagina delle anticipazioni del Dossier, risulta evidente la discrepanza con gli altri paesi europei e la difficoltà di mettere in atto le procedure di naturalizzazione: nel 2005 nel Regno Unito 162 mila stranieri hanno ottenuto la cittadinanza, 150 mila in Francia, 117 mila in Germania). In alcuni di questi paesi, inoltre, a differenza dell’Italia, vige la norma dello ius soli, e non quella dello ius sanguinis come in Italia, per cui anche i bambini nati da entrambi i genitori stranieri hanno, a determinate condizioni, cittadinanza inglese o francese a differenza dei bambini italiani.

Il rapporto contiene anche dati relativi alla percezione che hanno gli italiani della presenza straniera, l’atteggiamento degli immigrati verso gli italiani e gli episodi di discriminazione.

Circa un milione e mezzo degli stranieri regolarmente soggiornanti svolge un’attività lavorativa, attività caratterizzata da una forte presenza nel settore terziario (55%) e industria (40%). Molti gli imprenditori.
Ma in Italia non si arriva solo per lavorare: molti i permessi per studio, sebbene gli atenei di altri paesi europei siano preferiti a quelli italiani, ritenuti di bassa qualità; per motivi religiosi; per residenza elettiva.

Tutti comunque devono fare i conti con una burocrazia sempre meno efficiente e con procedure costose e lentissime, come quella entrata in vigore lo scorso anno che trasferisce alle poste l’accesso per la procedura di rinnovo del permesso di soggiorno.

Questa presenza pone interessanti sfide, nell’anno europeo del dialogo interculturale, poiché convivono religioni diverse, alunni provenienti da paesi diversi nelle scuole, e abitudini e stili di vita differenti convivono nelle città.

Scarica la scheda di presentazione del Dossier 2007.

– Friuli Venezia Giulia – Vai all’articolo relativo alla presentazione a Gradisca d’Isonzo
– Veneto – Vai all’articolo relativo alla presentazione di Venezia

Elisabetta Ferri, Redazione Progetto Melting Pot