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da Il centro dell'8 novembre 2007

Niente espulsioni per le prostitute romene

Montesilvano. Non ci sarà alcuna espulsione per le prostitute romene. Non per ora, non a Montesilvano. A chiedere l’applicazione delle nuove norme del pacchetto sicurezza decise dopo l’uccisione, a Roma, di Giovanna Reggiani, era stato ieri mattina il capitano della compagnia dei carabinieri di Montesilvano Enzo Marinelli. Ma il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel corso di una riunione fiume conclusasi a tardo pomeriggio a Palazzo di governo, ha detto no. Il caso delle ragazze trovate in strada nel corso dei controlli notturni sulla riviera non corrisponde alle fattispecie indicate nel decreto legge varato il primo novembre dal governo che consente l’espulsione dei cittadini comunitari ritenuti pericolosi.

«Non abbiamo riscontrato i presupposti indicati nella norma, non esistono le ragioni di pubblica sicurezza di cui si parla, dal momento che, peraltro, in Italia, la prostituzione non è considerata un reato» ha dichiarato il prefetto Fulvio Rocco. «Stiamo ora esaminando i fascicoli uno per uno, per verificare se esistano nelle singole posizioni segnalazioni di altri reati, ma non vogliamo agire sulla spinta dell’odio xenofobo di questi giorni: non possiamo espellerle solo perché straniere».
Il Comitato ha scelto la linea della massima prudenza e dell’attenzione al rispetto dei diritti dei cittadini comunitari, l’unica possibile nelle ore in cui, a Palazzo Chigi, era in corso il vertice tra il presidente del consiglio Romano Prodi e il premier romeno Calin Popescu Tariceanu. L’unica, in attesa di una lettura più attenta dei decreti applicativi e dell’arrivo in parlamento del decreto che, in sede di conversione in legge, potrebbe subire cambiamenti anche significativi.

Alla prefettura, i carabinieri di Montesilvano avevano segnalato undici prostitute comunitarie, rintracciate sul lungomare tra Montesilvano e Città Sant’Angelo dalla mezzanotte di martedì alle prime ore di ieri: nove romene, una bulgara e una spagnola. Con loro erano state controllate altre sei donne, tutte extracomunitarie: tre erano in regola con il permesso di soggiorno, mentre delle altre, due sono state accompagnate in questura per essere espulse. La terza, S.O, una nigeriana di 22 anni, è stata arrestata perché non aveva rispettato l’ordine di lasciare il Paese emesso dalla prefettura di Torino.

Niente esplusioni, dunque, ma multe a raffica sì.

Quattordici prostitute dovranno pagare una contravvenzione di 309 euro contestata dai militari in osservanza all’articolo 43 del Regolamento di Polizia urbana del comune di Montesilvano. Una leggina che vieta di «camminare o sostare anche temporaneamente su suolo pubblico con abbigliamento indecoroso o indecente» che possa turbare «il decoro cittadino», ma anche di esercitare la prostituzione creando «turbativa e intralcio con grave pregiudizio per la sicurezza della circolazione e danni al demanio pubblico».

Nel corso del servizio i carabinieri hanno controllato complessivamente 42 persone: tra queste un cittadino senegalese di 25 anni, B.A., già espulso dalla prefettura di Teramo, che è finito in manette.