Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da l'Espresso on line del 15 gennaio 2008

Asili, primo ricorso contro la Moratti

Una madre marocchina in attesa di permesso fa causa al Comune

di Teresa Monestiroli

È una donna marocchina di 37 anni la prima a fare causa al Comune «per discriminazione». Questa mattina, mentre Palazzo Marino aprirà le preiscrizioni alla materna, i sui avvocati Alberto Guariso e Livio Neri depositeranno in tribunale il ricorso contro la circolare che vieta l’iscrizione alla scuola dell’infanzia agli stranieri irregolari. «Il minore non è mai un clandestino – spiega Neri – . La condizione dei genitori non può precludere i diritti dei figli, al contrario la Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo dice chiaramente che lo Stato deve sempre prendere decisioni a vantaggio dei minori». È la prima impugnazione contro una circolare che anche il ministro Fioroni ha contestato diffidando il sindaco Moratti a modificare il regolamento pena il taglio dei finanziamenti.
La donna, che ha chiesto l’anonimato, vive a Milano dal 1993 ma dopo una decina d’anni da regolare, quando è rimasta incinta del primo figlio (che ora frequenta l’elementare) ha perso il lavoro e, di conseguenza, il permesso di soggiorno. Ora che la seconda figlia ha l’età per andare alla materna si è scontrata con la circolare dell’assessore Moioli. La signora, che mantiene i figli da sola da quando il marito è tornato nel paese d’origine, si è rivolta al tribunale dei minori per riavere il permesso di soggiorno, ma è difficile che lo ottenga entro la data fissata dal Comune (29 febbraio). Quindi ha deciso di far ricorso a Palazzo Marino. «Non è stato facile convincerla – spiega l’avvocato – . I clandestini hanno sempre il timore di essere espulsi. Ma lei non è la sola in questa condizione. Il problema è che non tutti gli irregolari sanno di avere il diritto di fare causa. La legge sull’immigrazione invece riconosce agli stranieri la parità di trattamento con i cittadini italiani relativamente alla tutela giurisdizionale dei diritti».
Intanto l’opposizione in Comune continua a chiedere all’assessore di cambiare «una circolare che va nella direzione opposta rispetto alle linee guida emanate dalla stessa Moioli quando era il direttore generale del ministero dell’Istruzione sotto la Moratti – spiegano Marilena Adamo e Andrea Fanzago del Pd – . Nella legge di riforma infatti si dice che il sistema educativo di istruzione parte dalla scuola dell’infanzia. Quindi la circolare di Milano è un errore, che l’assessore lo ammetta e la corregga». Non solo, riguardo alla disponibilità dei posti, i consiglieri ricordano: «I dati della stessa Moioli dicono che le materne hanno 21.517 posti contro i 20.978 bambini iscritti. Ci sono 600 posti liberi, quindi non c’è neanche il problema delle liste d’attesa». Mariastella Gelmini, coordinatore di Forza Italia risponde così: «Il Comune agisce nel pieno rispetto della legalità. Il diritto allo studio vale esclusivamente per le scuole elementari e medie e non per le materne, da sempre riservate ai residenti».