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Farmaco anti-ulcera: cosi’ abortiscono clandestinamente molte straniere

Un farmaco per curare l’ulcera, il misoprostolo, verrebbe utilizzato impropriamente, soprattutto dalle straniere, in Italia, per abortire di nascosto e senza intervento chirurgico, aggirando cosi’ i limiti imposti dalla legge 194 sull’interruzione di gravidanza. A riportarlo ieri e’ l’Eco di Bergamo, che ha intervistato alcuni esperti degli Ospedali Riuniti di Bergamo e dell’Ospedale Bolognini di Seriate. Il misoprostolo, usato insieme al mifepristone (una molecola che ‘blocca’ gli ormoni della gravidanza), e’ alla base della pillola abortiva RU 486, in Italia ancora vietata. Il farmaco anti-ulcera da solo (venduto su prescrizione medica quando il paziente dichiara di avere disturbi gastrici) puo’ provocare contrazioni dell’utero e facilitare quindi l’espulsione dell’embrione: per questo si sarebbe diffuso un suo uso ‘off label’, cioe’ al di fuori delle prescrizioni ufficiali. E gli aborti clandestini, spiegano gli esperti, rimarrebbero nascosti se, in alcuni casi, l’uso inappropriato di questo farmaco non provocasse delle emorragie, che costringono le donne a presentarsi al pronto soccorso in gravi condizioni. Per ora, riporta l’Eco di Bergamo, nell’ultimo anno, agli Ospedali Riuniti si sono avute almeno tre segnalazioni all’autorita’ giudiziaria contro ignoti per ‘aborto provocato’, mentre al Bolognini si stimano in circa 10 le donne straniere arrivate al pronto soccorso con un’emorragia conseguente all’uso dell’anti-ulcera per abortire. Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, le interruzioni volontarie di gravidanza nel 2007 sono calate del 3% rispetto il 2006, anche se tra le straniere il numero di aborti e’ aumentato del 4,5% nello stesso periodo, senza contare gli aborti clandestini.