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Il “pacchetto sicurezza” rischia di minacciare le garanzie fondamentali in materia di procedure d’asilo

Comunicato dell'UNHCR del 21 maggio 2008

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime seria preoccupazione per l’eventuale introduzione, con l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del cosiddetto ‘pacchetto sicurezza’, di alcune misure particolarmente restrittive per quanto concerne il diritto d’asilo.

Tra le modifiche alla legislazione vigente figurerebbe l’abolizione dell’effetto sospensivo del ricorso avanzato dal richiedente asilo che, in prima istanza, abbia ricevuto una decisione negativa alla sua domanda di protezione. Un richiedente asilo la cui domanda non è stata accolta dalla Commissione Territoriale competente potrebbe quindi essere espulso prima di avere la possibilità di presentare un ricorso o comunque prima che il tribunale competente si sia pronunciato. In tal modo, il ricorso perderebbe completamente la sua efficacia.

L’UNHCR ritiene che tale modifica alla legislazione italiana in materia d’asilo si porrebbe in netto contrasto con uno dei princìpi fondamentali del diritto, nonché con quanto stabilito dall’articolo 13 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ove si enuncia che ‘ogni persona […] ha diritto ad un ricorso effettivo davanti ad un’istanza nazionale’. La direttiva comunitaria sulla procedura di asilo, inoltre, definisce la possibilità di un ‘rimedio effettivo dinanzi a un giudice’ come ‘principio fondamentale del diritto comunitario’.