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Si uccide in Cpt in attesa dell’espulsione

Tensioni in Belgio dopo la morte di un giovane sans-papier camerunense suicidatosi in un centro di detenzione per immigrati pochi giorni prima la sua espulsione dal Paese. Ebenizer Folefack Sontsa, 32 anni, si e’ impiccato due giorni fa all’interno della toilette del campo in cui soggiornava dallo scorso mese di aprile, situato a pochi chilometri da Anversa. La sua espulsione era prevista per lunedi’ prossimo.

Immediata l’ondata di protesta, che in questi ultimi due giorni ha visto scendere in strada centinaia di persone in diverse citta’ del Belgio. Anche ieri si sono svolte manifestazioni nel centro della cittadina di Vottem, per protestare contro la morte del giovane camerunense e contro l’arresto martedi’ scorso di 12 sans-papiers che manifestavano davanti all’Ufficio Stranieri di Bruxelles.

Tantissime le polemiche scoppiate anche tra i partiti politici, col governo di Yves Leterme che viene accusato di non aver ancora varato le nuove misure di regolarizzazione degli immigrati che lavorano, annunciate nel marzo scorso. Critici anche alcuni partiti della stessa coalizione di governo, in particolare i socialisti e i centristi francofoni che hanno chiesto una moratoria immediata delle espulsioni fin tanto che l’esecutivo non varera’ i nuovi criteri in materia di regolarizzazione. Criteri tra i quali figurano quello della ‘immigrazione economica’ e quello del ‘legame stabile’ col Belgio, due principi che dovrebbero permettere la regolarizzazione di migliaia di immigrati. Alcuni membri del Partito socialista hanno persino chiesto le dimissioni del ministro per le politiche dell’immigrazione, la liberale fiamminga Annemie Tutrtelboom, accusata di non aver rispettato e di aver ritardato l’accordo preso in seno al governo nel marzo scorso.