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dal Messaggero Veneto del 25 luglio 2008

Dalla Pozzuolo cento militari per il Cpt

Pacchetto sicurezza. L’indiscrezione dopo la conversione in legge del decreto. I soldati affiancheranno i poliziotti e sostituiranno carabinieri e finanzieri

Da metà agosto. La Prefettura: per ora soltanto un preavviso.

Sap perplesso: manca professionalità specifica.

Tra i circa 2 mila militari delle Forze armate che, a seguito della conversione in legge del decreto sicurezza (mercoledì è arrivata l’approvazione del Senato), saranno impegnati su scala nazionale a supporto delle forze dell’ordine a “vigilanza di obiettivi fissi” (mentre un altro migliaio sarà sarà impiegato nelle pattuglie miste con le forze di polizia per le grandi città), un centinaio saranno destinati alla vigilanza del Centro per immigrati di Gradisca.
A offrire il “supporto logistico” (tra cui lo stesso personale), molto probabilmente, la “Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli” di Gorizia, mentre l’operatività dovrebbe scattare il 15 agosto.
A ieri pomeriggio nessuna comunicazione ministeriale alla Prefettura di Gorizia, anche se una mezza conferma è ugualmente arrivata: «In merito a quali saranno gli obiettivi sensibili sul territorio non ci sono comunicazioni ufficiali, ma solo un preavviso – hanno precisato dall’ufficio di gabinetto -. Al momento non esiste alcuna direttiva specifica, né sulla consistenza né sulla decorrenza del provvedimento. La decisione del supporto logistico dipende dallo Stato Maggiore della Difesa, al quale compete decidere anche quali reparti attivare, quanti militari impiegare negli specifici obiettivi e come dislocarli».
A far intendere che la scelta potrebbe cadere proprio sulla Brigata Pozzuolo o, comunque, su un reparto dislocato in zona, invece, le recenti dichiarazioni del Comandante militare regionale, generale Andrea Caso, che, interpellato sull’evenienza, aveva confermato una disponibilità d’impiego dei reparti stanziali.
Espressamente previsto dall’articolo 7-bis del Decreto sicurezza, l’utilizzo «delle Forze Armate nel controllo del territorio» e per «servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nonché di perlustrazione e pattuglia» avverrà comunque in concorso alle forze di polizia.
In sostanza, quindi, i militari svolgeranno il servizio di vigilanza del Cie (Centro di identificazione ed espulsione, la nuova denominazione ministeriale che ha sostituito i Cpt) affiancando la Polizia e sostituendo, o anche integrando, Carabinieri e Guardia di finanza. I militari, si legge ancora nell’articolo del Decreto sicurezza, operano con le funzioni di agenti di pubblica sicurezza, ma non con quelle di polizia giudiziaria. Potranno cioè solo identificare e perquisire sul posto persone e mezzi di trasporto, anche «al fine di prevenire o impedire comportamenti che possono mettere in pericolo l’incolumità di persone o la sicurezza dei luoghi vigilati».
Sul probabile impiego dell’Esercito nel servizio di sorveglianza del Cpt di Gradisca è intervenuto ieri, non senza mostrare preoccupazione per il provvedimento inserito nel Decreto sicurezza, il segretario provinciale del Sap (Sindacato autonomo di polizia), Angelo Obit, che ha ricordato come «il servizio di ordine pubblico, quindi anche la vigilanza del Cpt, richiede una specifica professionalità, specie nella gestione delle emergenze, non propria di chi è chiamato a svolgere normalmente altri compiti come l’Esercito. Come sindacato, quindi, ci auguriamo che l’eventuale invio dell’Esercito sia a supporto del servizio di vigilanza del Cpt, ma non in sostituzione».
Marco Ceci


«Una svolta a favore della comunità»
Il sindaco sui militari al Cpt: se questi indirizzi saranno confermati, avremo sicuramente motivo di esserne soddisfatti.
Romoli: l’esercito consentirebbe di riportare sul territorio le forze dell’ordine.

«Se queste indiscrezioni saranno confermate avremo senz’altro motivo di esserne soddisfatti».
Questo il commento del sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, alla notizia dell’arrivo da Gorizia di un centinaio di militari per il Cpt di Gradisca.
«Ciò significherebbe liberare sul territorio una parte delle attuali forze dell’ordine oggi impegnate nel servizio di vigilanza della struttura di Gradisca – rimarca Romoli –, evidentemente a tutto vantaggio della sicurezza dei cittadini».
Dal capoluogo isontino, dunque, si guarda con interesse a questa operazione che, a detta del primo cittadino, verrebbe incontro anche alla necessità di attivare maggiori controlli sul territorio dopo i numerosi episodi di vandalismo che hanno colpito Gorizia recentemente e l’escalation di furti in alcuni paesi più piccoli dell’Isontino.
Di questo si è parlato proprio mercoledì, nell’incontro dei sindaci con l’assessore regionale alla sicurezza, Federica Seganti, alla quale molti amministratori hanno chiesto un impegno contro lo smantellamento delle caserme delle forze dell’ordine nei piccoli paesi, in quanto hanno ancora una concreta funzione di presidio contro la microcriminalità.
La presenza di personale della polizia o dei carabinieri sul territorio viene considerata fondamentale, infatti, non solo per la funzione di controllo, ma anche come deterrente preventivo contro i malviventi e come elemento rassicurante per i cittadini.
È stato più volte sottolineato, peraltro, che la percezione della gente in relazione alla microcriminalità è sicuramente più elevata rispetto alla situazione reale, ma questa constatazione non può e non deve portare, comunque, a una sottovalutazione di alcuni segnali d’allarme che si registrano anche in più parti dell’Isontino.
Ed è per questo che numerosi sindaci hanno chiesto contributi per l’installazione di telecamere e per il potenziamento anche della polizia municipale, visto che a causa delle limitazioni alle assunzioni, molti Comuni non possono assumere ulteriore personale.
Con l’arrivo del centinaio di militari al Cpt, in ogni caso, dovrebbe essere disponibile sul territorio, come ha auspicato anche il sindaco Romoli, un numero maggiore di forze dell’ordine, come più volte richiesto dagli stessi amministratori.
Patrizia Artico