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da Il Gazzettino di Padova del 3 luglio 2008

Non sarà nè a Padova nè in provincia…

Non sarà nè a Padova nè in provincia. Sarà nel Veneto ma la città del Santo e le sue Terme sono categoricamente escluse. «Ad Abano è stato sollevato un inutile polverone, perchè nè lì nè in altra cittadina del nostro territorio sorgerà alcuna struttura di accoglienza». La smentita è chiara, decisa e porta l’autorevole nome dell’avvocato Elisabetta Alberti Casellati, sottosegretario alla Giustizia.

Tanto rumore per nulla, insomma. Addio Cie, anzi l’ipotesi di un Centro di identificazione ed espulsione degli irregolari, ufficialmente non è mai transitata per di qua. «Gli ispettori stanno compiendo un’indagine per valutare il luogo più idoneo ad ospitare un centro di accoglienza, che in Veneto ci sarà, è vero, ma non nel Padovano, almeno allo stato attuale. Negli ultimi sopralluoghi la nostra città non compare». Abbondante acqua energicamente rovesciata sul fuoco delle polemiche, mentre negli ultimi giorni nel Comune aponense la tensione stava superando i livelli guardia per il rincorrersi delle voci che indicavano la prossima trasformazione dell’ex caserma del 1.Roc di Giarre in centro per immigrati, con amministratori e imprenditori pronti a tutto per salvare il bacino termale dal tracollo d’immagine per quel connubio turismo e clandestini, mal digeribile.

Appena due giorni fa si era svolto un faccia a faccia tra politici e associazioni di categoria per dire di no all’idea di un Cie, con danni immediati per via Roveri dove, attorno alla caserma indicata quale possibile centro, si sta edificando e dove gli eventuali compratori avevano già cominciato a darsela a gambe. Dunque ora si capisce il perchè del silenzio del Governo, con nessuna comunicazione pervenuta da Roma. Parole tranquillizzanti non erano giunte neppure dal sindaco di Abano Andrea Bronzato, che aveva invitato il ministro Maroni a sincerarsi della situazione aponense prima di prendere decisioni, mentre l’onorevole Antonio De Poli aveva presentato alla Camera dei deputati un’interrogazione al ministro dell’Interno e pure l’Associazione degli Albergatori di Abano e Montegrotto, Confindustria, Federterme, Ascom, Confesercenti avevano preso chiara posizione.

Al meeting per verificare lo stato dell’arte della questione il sottosegretario Casellati, l’unica che aveva la possibilità e la competenza per rassicurare gli aponensi con notizie certe, non si era vista. Ma la spiegazione era molto più semplice dei sospetti. «Non ero assente perchè non volevo esserci o per sottrarmi a qualche domanda, non c’ero – chiarisce la diretta interessata – perchè non ero stata invitata, diversamente avrei spiegato che il Cie non sarà nel Padovano. Dell’incontro, ho saputo dai quotidiani».

Dunque, cala il sipario sul discusso centro ad Abano, mentre l’attenzione si sposta altrove, su una caserma libera, ristrutturata o da accomodare, vicina ad autostrada e ferrovia. Dove? «In un’altra provincia, la conosco ma è meglio non specificarla, la decisione non è definitiva – conclude Casellati – e non voglio alimentare altre polemiche inutili».

Federica Cappellato