Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Piccolo di Trieste del 5 luglio 2008

Ponterosso, petizione per i senegalesi sfrattati

La Confesercenti polemizza con l’assessore Rovis: «Scelta politica, cacciati per il loro colore»

Da oggi per una settimana nella piazza e in altri punti della città.

Protesta ad oltranza contro lo sfratto degli ambulanti senegalesi da piazza Ponterosso, da martedì scorso trasformata dal Comune in sede del nuovo mercato di prodotti orto-floro-vivaistici regionali. La ribellione dei commercianti africani ex inquilini della piazza si trasforma infatti in guerra dei banchetti, che per almeno una settimana a partire da oggi, verranno posizionati nelle vie del centro (tra pochi giorni partirà anche una petizione online). Obiettivo della mobilitazione degli ambulanti, supportati dall’associazione «Razzismo stop», è raccogliere firme e sensibilizzare i triestini, attraverso una capillare azione di volantinaggio.
Ma già prima che vengano disposte le barricate, a dare man forte ai manifestanti ci pensa un ampio coro di voci. I primi sono stati alcuni esponenti dell’opposizione in Consiglio comunale (Cittadini, Verdi e Lista Primo Rovis). L’altro ieri si è accodata la Cgil. Ora è la volta della Confesercenti provinciale, che attraverso il suo presidente Giuseppe Giovarruscio e Giuliano Mauri, uno dei dirigenti, affonda il coltello nella piaga, indirizzando all’amministrazione municipale critiche pesanti.
«In Ponterosso non si vede nulla che ricordi il mercato delle ”venderigole”, anche perchè la prima settimana non ha segnato il tanto acclamato assalto dei posti da parte dei commercianti e produttori della Regione – sottolinea Giovarruscio, ribadendo concetti messi anche nero su bianco in una lettera -. L’unico risultato è stato quello di estromettere gli ambulanti che c’erano e che erano regolari. Non davano fastidio, ma hanno un piccolo particolare: un colore che non si intona con la piazza. Loro potevano restare, bastava organizzare diversamente gli spazi. Quella del Comune è stata una scelta politica. Oltre a essere solidali con gli ambulanti, ci dichiariamo disponibili a un confronto sui temi della tolleranza e dell’integrazione. Quello di Ponterosso è l’unico ponte che divide».
Nella missiva si invita poi l’assessore allo Sviluppo economico Paolo Rovis a discutere della questione e, magari, «fare un passo indietro». Proposta cui il diretto interessato replica secco: «Dialogherò con la Confesercenti solo quando la categoria deciderà di indirizzare una lettera al sottoscritto. Da loro non ho mai ricevuto richieste di confronto sul tema».
Polemiche a parte, oggi inizia la raccolta di firme degli ambulanti senegalesi (cui Paolo Rovis replica dicendo: «Siamo in democrazia»), che dopo l’avvio del mercato di prodotti tipici, hanno dovuto fare le valigie. Il Comune ha offerto loro tre alternative: convertire l’attività per renderla compatibile con la nuova tipologia di mercato (proposta colta solo da uno dei senegalesi); traslocare negli spazi vuoti nel Mercato coperto (bocciata perchè lo spazio non è ritenuto appetibile); cercare posto nei mercatini rionali (scartata perchè dove si lavora molto non c’è spazio). Vista la contrarietà alle soluzioni avanzate dal Comune, gli ambulanti hanno deciso di lanciare la propria battaglia (pronti a «fare il botto» oggi, quando il centro strariperà di gente per la notte dei saldi).
«Oggi non potremo sistemare i banchetti perchè, in concomitanza con la notte dei saldi il Comune non rilascia le autorizzazioni – spiegano i rappresentanti dell’associazione ”Razzismo stop” -. Però a partire dalla tarda mattinata e fino alle 13, si potrà firmare la petizione in piazza Ponterosso, nello stand dell’unico ambulante senegalese che ha convertito l’attività e dispone di una regolare concessione per vendere fiori. A partire da lunedì, invece, posizioneremo i banchetti. Ne avremo uno fisso in Ponterosso fino a sabato prossimo, dalle 8 alle 13; mentre fino a giovedì ruoteremo ogni giorno in una piazza diversa, dalle 17 alle 20: lunedì Sant’Antonio, martedì Borsa, mercoledì Cavana e giovedì via delle Torri».
di Elisa Coloni