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da Il Piccolo di Trieste del 12 luglio 2008

Ponterosso, raccolte 3mila firme in difesa dei senegalesi sfrattati

In una lettera all’assessore Rovis chiesta la conferma dei posti per i venditori provenienti dall’Africa

Oggi dalle 17 alle 20 presidio con striscioni in piazza Unità.

Viaggia a vele spiegate la raccolta di firme lanciata dagli ambulanti senegalesi sfrattati da piazza Ponterosso dopo l’apertura del nuovo mercato di prodotti orto-floro-vivaistici regionali. La petizione ha infatti raggiunto quota 3mila e i commercianti africani, dopo aver fatto il pieno di solidarietà nelle piazze triestine la scorsa settimana, non intendono mollare la presa. Forti, tra l’altro, del sostegno di un coro di voci tanto numerose quanto variegate. L’ultima è quella della Caritas, che ieri ha inviato ai manifestanti e al Comune una lettera di sostegno (lo avevano già fatto Cgil e Confesercenti).
I senegalesi, coadiuvati dall’associazione «Razzismo stop», continueranno quindi, nei prossimi sette giorni almeno, con volantinaggio a tappeto e raccolta di nominativi. Oggi pomeriggio, tra le 17 e le 20, saranno pure in piazza Unità per un presidio, armati di striscioni e cartelli. L’obiettivo è proseguire nella lotta contro la decisione del Comune di cambiare tipologia di bancarelle in Ponterosso (scelta che ha tagliato fuori gli africani, che vendevano prodotti non rientranti nelle categorie previste) e puntare a «tornare a lavorare in Ponterosso o almeno in un’altra piazza del centro».
«Siamo piacevolmente sorpresi dal grande affetto e solidarietà che i triestini hanno mostrato verso i commercianti senegalesi», spiega Marco Visintin, di Razzismo stop. Al di là del sit-in in piazza Unità di stasera, continuerà la raccolta di firme nel luogo simbolo di tutta la vicenda: Ponterosso. In tutti i giorni di apertura del mercato (da martedì a sabato) gli ambulanti senegalesi saranno lì, dalle 10 alle 13.
Come si diceva, a dare man forte ai manifestanti non sono solo singoli cittadini. Ieri la Caritas diocesana ha infatti inviato, sia ai manifestanti che all’assessore comunale allo Sviluppo economico Paolo Rovis, una lettera sulla «preoccupante situazione di alcuni operatori di piazza Ponterosso dopo l’apertura del nuovo mercato», firmata dal direttore Mario Ravalico. Nella missiva, pur sottolineando di «non voler entrare nei meriti della scelta del Comune», la Caritas chiede all’amministrazione di far restare in Ponterosso i lavoratori africani, «almeno finchè non inizieranno i lavori di riqualificazione della piazza», per evitare che persone che hanno famiglie da mantenere si trovino «nella condizione di doversi ”arrangiare” seguendo strade non regolari». Si sottolinea inoltre che il trasferimento nei mercati rionali risulta una misura «insufficiente, vista la mancanza di spazi adeguati per gli ambulanti».
Se la piazza bolle, sembra che anche nei palazzi della politica qualcosa si muova. Probabilmente la posizione del Comune non cambierà (tesi avvalorata da recenti dichiarazioni del sindaco Dipiazza, dettosi più che convito del mercato di prodotti tipici), ma il dibattito resta aperto. Lo dimostrano le parole di Fabio Omero, esponente del Pd (voce fuori dal coro dell’opposizione in Consiglio comunale, perchè il partito aveva votato a favore del nuovo mercato). «Resto dell’idea che l’amministrazione comunale non agisca in termini discriminatori – spiega Omero -. Ma è stato fissato un appuntamento tra il Pd e l’assessore Paolo Rovis per la prossima settimana. Vogliamo anche noi avere garanzie sulle opportunità date ai commercianti senegalesi».
di Elisa Coloni