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da Corriere on line del 15 settembre 2008

Giovane di colore ucciso a sprangate Fermati i due presunti aggressori

Sono stati fermati i due presunti aggressori di Abdul Salam Guibre, il 19enne originario del Burkina Faso ma con cittadinanza italiana morto dopo essere stato assalito a colpi di spranga in via Zuretti a Milano (la mappa). Secondo quanto spiegato dagli agenti della Squadra Mobile, il giovane sarebbe stato aggredito nell’ambito di una lite in quanto, con due suoi amici, avrebbe rubato dei biscotti dal furgone bar di cui sono proprietari i due fermati. Non si sarebbe quindi trattato di un episodio a sfondo razzista (nonostante le ingiurie rivolte dagli aggressori ad Abdul come «ladro, negro di merda, etc») , ma di una lite per futili motivi poi degenerata. Ferma la condanna dell’episodio da parte del sindaco di Milano Letizia Moratti.

Fermati padre e figlio – I fermati con l’accusa di omicidio volontario, rende noto la Questura di Milano in un comunicato, sono Fausto Cristofoli, 51 anni e suo figlio Daniele, 31 anni, entrambi di Milano. La vittima, Abdul Salam Guibre, con due amici, tra cui uno del Ruanda con permesso di soggiorno scaduto, tutti di colore, ricostruiscono gli investigatori, hanno trascorso la notte scorsa girovagando in alcuni bar di Milano.

La dinamica – Di prima mattina si sono fermati nel chiosco mobile dei Cristofoli e avrebbero rubato alcune confezioni di dolciumi. Padre e figlio, accortisi del furto e convinti che i tre si fossero impossessati anche del danaro in cassa, hanno usato il proprio mezzo, parcheggiato nei pressi, li hanno inseguiti e raggiunti in via Zuretti. Qui è nata una lite che è degenerata e i tre giovani invece di allontanarsi, hanno impugnato un bastone trovato sul posto, mentre i Cristofoli con un altro bastone e un’asta di ferro hanno colpito al corpo e al capo Giubre, provocandogli gravi ferite alla testa. «Nel corso della lite – conclude la nota – sono state pronunciate da entrambe le parti frasi offensive e ingiuriose tra cui anche “ladri, negri di merda, etc”». Abdul, in coma, è stato portato all’ospedale Fatebenefratelli, dove è stato dichiarato morto intorno alle 13:30.

Il dolore di parenti e amici – «La morte di Abba è assurda». È sconvolto Zacaria, zio del giovane morto dopo una brutale aggressione a Milano. Sull’identificazione dei due uomini responsabili di aver colpito a morte il ragazzo stanno lavorando gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano. Insieme allo zio di “Abba”, così era soprannominato Abdul, si sono ritrovati, all’esterno dell’ospedale Fatebenefratelli, dove il giovane è morto, tanti amici e conoscenti del ragazzo, visibilmente scossi. «Abba era un ragazzo sempre gentile – ha detto in lacrime il suo amico Francesco -, un ragazzo vero, generoso, pronto sempre ad aiutare le persone che lo circondavano. Eravamo molto amici e una cosa del genere mi fa temere per la mia incolumità. Milano è una città violenta». Un altro amico di Abdul, Prince, era con lui stanotte al «Tini», noto locale in zona Porta Romana. «Ci siamo lasciati alle 4,30 lui era diretto al Leoncavallo per continuare la serata. Non ci credo ancora – ha detto Prince – che non c’è più. Sono andato a dormire tranquillo e mi sono risvegliato con un caro amico morto. È incredibile che Abba sia morto per un episodio così spregevole di razzismo. Lui ha sempre odiato ogni tipo di discriminazione ed evitava sempre discussioni con persone che definiva incivili». Abdul guadagnava qualche soldo compiendo qua e là lavoretti saltuari.