Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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Firenze – Assemblea pubblica No lager, No CPT, No CIE

Una valanga di odio viene rovesciato su chi è diverso.
Viene dichiarata guerra ai “clandestini”. Un commando terrorista fa strage a Castelvolturno. Vanno a fuoco i campi rom. Il pestaggio istituzionale di immigrati dilaga in tutto il paese; la caccia agli “stranieri” diventa una pratica diffusa di “italiani” senza futuro, contro donne ed uomini che sono riusciti a non soffocare in un container, a non annegare nel mar Mediterraneo.

Non siamo nell’Alabama degli anni ’60, siamo in Italia, Europa, alla fine del primo decennio del ventunesimo secolo.

Il corteo di Milano dopo l’uccisione di Abba, la reazione alla strage di Castelvolturno, il protagonismo delle cosiddette “seconde generazioni” (come se immigrati questi ragazzi fossero per sempre), segnano un’orizzonte preciso di rivolta e ribellione.

Negli ultimi mesi il pacchetto sicurezza; la direttiva europea sui rimpatri; la restrizione, sistematica, burocratico-amministrativa dell’accesso ai diritti; lo stanziamento governativo di 78 milioni di euro per 10 nuovi CPT, ora denominati CIE, Centri di identificazione ed espulsione, e per l’adeguamento degli esistenti, con l’obiettivo di raddoppiare i 1.160 posti attualmente a disposizione.

Uno dei 10 è previsto in Toscana, regione che ha rifiutato da sempre questi lager, e ne è stata prevista la localizzazione in un’area del demanio militare precedentemente adibita a poligono di tiro e popolarmente denominata “hangarone” ubicata nel comune di Campi Bisenzio.

Questo lager non s’ha da fare! No Cpt, no Cie!

Siamo clandestini quando lavoriamo senza contratto.

Siamo clandestini ogni volta che finisce un contratto di lavoro.

Il licenziamento, la fine di un lavoro, l’assenza di una casa adeguata, significano la revoca, o il mancato rinnovo, del permesso di soggiorno.

Ci vogliono clandestini, o a rischio clandestini, per poterci sfruttare.

Clandestini: gran parte della manodopera in molti settori dell’economia contemporanea, la manutenzione delle metropoli affidata a noi clandestini .. nessun governo risolve i nostri problemi.

Per non rischiare il permesso di soggiorno accettiamo tutte le forme di sfruttamento e di violazione dei diritti del lavoro e della dignità della persona.

Veniamo dall’Africa, dall’Asia, dall’Europa orientale, per produrre la ricchezza di questa Europa ricevendo in cambio paghe da fame e sopraffazioni.

Di fronte a questa realtà non ci sono comunità etniche, nazionalità d’origine da difendere.

Ci battiamo per i diritti di tutti non conta da dove veniamo.

Oggi dicono che in Italia siamo noi il problema, togliamo sicurezza… Qualcuno di noi muore ogni giorno, cascando da un’impalcatura o stritolato da una macchina.

Quando accettiamo questi lavori, senza sicurezza, per pochi euro l’ora rischiando la vita non siamo un problema..

Portiamo con noi la nostra cultura, le nostre storie. Vogliamo dignità. Vogliamo pace e non guerre.

Non siamo clandestini. Siamo cittadini!

Le migranti e i migranti con il Movimento di lotta per la casa – Firenze