Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Circolare del Ministero dell’Interno n. 5 del 2 aprile 2009

Consigli territoriali per l'immigrazione

A dieci anni dalla loro istituzione, i Consigli territoriali per l’immigrazione hanno assunto un ruolo fondamentale per l’elaborazione e l’attuazione delle politiche relative a tutti gli aspetti del fenomeno migratorio, che ha ormai assunto in Italia dimensioni “strutturali” ed una rilevanza strategica.

Parte da questo presupposto la circolare n.5 del 2 aprile scorso sul ruolo e sull’attività dei Consigli che il capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno ha inviato ai prefetti, coinvolti anch’essi pienamente, come rappresentanti dello Stato sul territorio, nel monitoraggio e nella gestione delle tematiche legate all’immigrazione.
Ai Consigli territoriali, definiti ‘sedi ideali’ per dare impulso e supporto alle istituzioni coinvolte, viene richiesto di promuovere ‘azioni sempre più incisive sul versante dell’accoglienza, dell’integrazione e della coesione sociale, da coniugare con le nostre regole di convivenza’, e a questo fine vengono indicati una serie di settori prioritari.
Tra questi, la circolare assegna priorità assoluta alla gestione dei minori stranieri presenti sul territorio nazionale, cui il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione riserva la massima attenzione, non solo in quanto soggetti ‘vulnerabili’, ma soprattutto perchè rappresentano il futuro e la speranza dell’integrazione.

Tra gli altri aspetti legati alla presenza e all’integrazione degli immigrati su cui lavorare, vengono segnalati: la situazione degli alloggi, la promozione dell’acesso al credito agevolato, il lavoro e la formazione professionale, il potenziamento dei servizi pubblici, l’impiego delle risorse del Fondo UNRRA e del Fondo europeo per l’integrazione, le iniziative per favorire la conoscenza della lingua italiana e dei principi fondamentali che reggono il nostro ordinamento e la società, nonchè delle aspettative reciproche nutrite dai cittadini stranieri in Italia e dagli italiani che li accolgono.

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