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da Medeu.it del 2 febbraio 2010

L’Europa accoglie sempre meno richiedenti asilo

La tutela dei diritti umani dei rifugiati in Inghilterra costa meno dell'impegno finanziario per gli animali domestici

Anna Laura Casano

Secondo uno Studio del parlamento europeo sui costi economici e sociali l’Europa accoglie solo il 14% dei richiedenti asilo politico. Nel 2007 le richieste accolte sono state 220 mila, in drastico calo rispetto alle 420 mila del 2002.

Dallo studio si ricava che il costo sostenuto dall’Europa per l’accoglienza dei rifugiati nel 2007 ha superato di poco i 4 miliardi di euro, una cifra pari allo 0,05% del Pil degli stati e complessivamente, meno di quanto nello stesso anno il Regno Unito ha destinato agli animali domestici.

Il Parlamento Europeo ha elaborato un indice di responsabilità dei Paesi membri, calcolato prendendo in considerazione le richieste pervenute ai singoli stati e la capacità di accoglienza degli stessi. L’indice di capacità si ottiene fondamentalmente sulla base di tre fattori: il Pil pro capite, il numero di abitanti e la dimensione del territorio, ossia la densità della popolazione.

Dall’indagine emergono differenze profonde tra la “capacità” dei diversi stati europei, la Svezia si posiziona al primo posto e dimostra dunque una maggiore capacità di accoglienza. Seguono a poca distanza dalla Finlandia, dalla Francia, dell’Irlanda e del Regno Unito, mentre Malta si posiziona ultima. L’Italia si posizione all’8 posto.

La capacità di accoglienza non è però sempre proporzionale al numero di domande d’asilo pervenuto al singolo Stato. Un altro aspetto preso in considerazione dall’indagine del Parlamento Europeo è infatti la misurazione del “flusso” delle richieste d’asilo. Il numero più elevato di domande si ha in Svezia, Francia, Regno Unito e Grecia, l’Italia è al sesto posto, mentre la Polonia, la Slovenia e i Paesi Baltici ricevono il minor numero di richieste.

La Svezia ad esempio mostra una situazione equilibrata, tra capacità e livello del flusso, cosa che non avviene per i Paesi Baltici, dove a fronte di una grande capacità di accoglienza il numero delle domande risulta estremamente esiguo. L’Italia si assesta su una posizione piuttosto equilibrata.

Proprio dalla comparazione di questi due indici, capacita’ e dai flussi, il rapporto del Parlamento europeo sviluppa una sorta di indice di responsabilità” e presenta una serie di proposte politiche. In primo luogo, il Parlamento Europeo propone l’attivazione di una serie di misure d’urgenza da applicare in caso di afflusso massiccio di richiedenti asilo, per esempio in occasione di conflitti o altri grandi catastrofi umanitarie. Inoltre suggerisce il potenziamento dei programmi Ue di Solidarietà e di Gestione dei flussi migratori, in particolare il Fondo europeo per i rifugiati e il Fondo di integrazione. Evidenzia infine la necessità di operare in modo tale che gli Stati membri che si trovano a dover far fronte a particolari pressioni possano beneficiare di una maggiore compensazione finanziaria, soprattutto in caso di afflusso massiccio ed improvviso di rifugiati. Si raccomanda inoltre di considerare le misure per la ri-distribuzione fisica dei richiedenti asilo all’interno dell’Unione europea, tenendo conto della capacità relativa degli Stati.

Scarica il rapporto.