Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Roma, 1 marzo 2010 – Lezioni di clandestinità

Davanti al Parlamento il 1 marzo andranno in onda le lezioni di clandestinità con studenti medi, universitari e migranti

Siamo tutti clandestini. Siamo tutti antirazzisti, oltre la retorica della solidarietà. La crisi e i suoi effetti sempre più concreti non fanno altro che scoperchiare il vaso di Pandora. Dai migranti espulsi a fucilate perché schiavizzarli non serve più, ai maestri lasciati a casa perché sono troppi, ai precari che vedono sfumare ogni possibilità di reddito, agli studenti che vedono svanire ogni possibilità di futuro degno. Troppi, siamo troppi, nelle scuole e nei posti di lavoro e qualcuno va messo fuori dal gioco. Cosi diventiamo clandestini, ricattabili, pericolosi, così ci vogliono divisi, in competizione, diffidenti. Noi la crisi non la paghiamo.

Perché la crisi diventa la norma per gridare alle politiche dei sacrifici a scapito dei giovani studenti, dei precari, dei migranti e delle nuove figure di un martellante scenario di povertà. Perché la crisi è il mezzo per disegnare la nuova geografia dell’esclusione e per imporre espulsione, deportazione e controllo della forza lavoro, per fare della perdita del lavoro un reato: il reato di clandestinità.

Il primo marzo ci riprenderemo Piazza Montecitorio per costruire insieme – studenti, giovani, precari, migranti, disoccupati – una lezione di clandestinità. Perché vogliamo fare della nostra clandestinità la nostra ricchezza, rivendicare la nostra eccedenza e mettere in comune le nostre esperienze e i nostri saperi. Vogliamo renderci visibili e prendere parola contro le politiche e le retoriche razziste, contro lo svilimento del mondo della formazione, contro la precarizzazione delle vite.

Cosa succederebbe in questo paese se per un giorno si fermasse il lavoro migrante? Se gli studenti disertassero le università e le scuole? Se i genitori smettessero di portare i bambni nelle scuole del razzismo e dell’intolleranza?

Queste domande vogliamo porci, intrecciando le nostre differenze e le nostre forze. E’ con queste domande, e la voglia di risposte nuove, che il primo marzo saremo in piazza Montecitorio, per dare corpo alla nostra idea di formazione e di società, che passa per la cooperazione, il confronto, la qualità, l’inesauribile voglia di vivere e di lottare.

Per ascoltare narrazioni differenti. Per scoprire una nuova geografia, quella dei flussi che raggiungono l’Italia con la speranza di una vita dignitosa. Per parlare del diritto europeo che fa del dritto d’asilo carta straccia. Per ascoltare una lezione sulle condizioni del lavoro e dello sfruttamento a Rosarno, come emblema di molte altre zone grigie. pazio, libertà di movimento, denaro, decisione sui nostri corpi, questo vogliamo per uscire dalla crisi e inseguire la felicità…

Lunedì 1 marzo tutti in piazza Montecitorio alle ore 10.30 – a breve sarà online il programma della giornata.

Studenti medi ed universitari contro il razzismo