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da Il Piccolo di Trieste del 20 aprile 2010

Storia di Bas, colf senegalese salvato dalle ceneri islandesi

Era finito al Cpt di Gradisca ma il suo datore di lavoro è riuscito a riportarlo a casa

Si chiama Bas, è nato in Senegal trent’anni fa. Si guadagnava da vivere come collaboratore domestico dello scrittore sloveno Sandi Volk. Fino a ieri pomeriggio era rinchiuso al Cpt di Gradisca: clandestino in attesa dell’espulsione. In prima battuta a salvarlo dal respingimento sono state le ceneri islandesi. Perchè il fermo di Bas è capitato nel bel mezzo del blocco degli aeroporti. In seconda battuta, dopo tre giorni di Cpt, a salvarlo ieri sera è stato il giudice di pace di Gradisca che ha disposto la sua liberazione grazie a un ricorso urgente dell’avvocato Debora Berton. Motivo: violazione del diritto di difesa.
Venerdì gli agenti dell’ufficio immigrazione lo avevano bloccato mentre stava andando a fare la spesa in piazza Ponterosso. Senza troppi complimenti lo avevano accompagnato in questura e poi a San Sabba. La colpa di Bas nasce dal fatto che qualche anno fa non aveva ottemperato a un ordine del questore di abbandonare il territorio nazionale. Poi per questa accusa era stato condannato e la sentenza nei mesi scorsi è diventata definitiva.
Ma il paradosso è che tutto questo è avvenuto parallelamente alla richiesta di sanatoria effettuata nello scorso mese di settembre da Sandi Volk che lo aveva assunto come collaboratore domestico proprio per farlo uscire dall’illegalità. Lo scorso 31 marzo era arrivato in questura il decreto di rigetto della regolarizzazione. E così, come era anche stato annunciato per una trentina di senegalesi nelle sue stesse condizioni, è scattato il rintraccio on the road ma forse non è esagerato definirla semplicemente caccia. Dati alla mano, le pattuglie sono andate in giro in città a cercare gli irregolari, quelli che, non avendo i documenti in regola, dovrebbero essere espulsi anche se hanno un lavoro e l’unico reato che hanno commesso è stato quello di non andarsene dall’Italia per non tornare nella miseria da dove erano arrivati. E Bas era uno di questi.
Dice Sandi Volk: «Quando l’altro giorno ho ricevuto la telefonata dalla polizia che lo avevano preso mi sono precipitato in questura per capire cosa stava accadendo. Ho fatto presente agli agenti dell’immigrazione che era in corso la regolarizzazione e che Bas è una brava persona e gode della mia fiducia, non è nè uno spacciatore, nè un assassino. Per fortuna che, grazie agli effetti della nube islandese che ha bloccato gli aeroporti, potrà rimanere in Italia e fare ricorso al Tar. Altrimenti, sono convinto, lo avrebbero già rimandato al suo Paese».
Ieri sera dopo la liberazione Sandi Volk è andato a Gradisca. Lo ha preso in macchina ed è tornato a casa. «Lo hanno liberato, tutto è finito», ha detto.
(c.b.)