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Bologna – Contro un’esistenza a punti, sit-in davanti al CTP Besta

Noi non siamo d'Accordo!

Noi non siamo d’Accordo!
Contro un’esistenza a punti, sit-in davanti al CTP Besta

La Rete delle scuole di italiano per migranti organizza un sit-in di protesta contro le misure di questo governo in materia di immigrazione.

Invitiamo tutte e tutti coloro che hanno sottoscritto la lettera della Rete SIM “Contro un’esistenza a punti” a partecipare all’evento.

Vi aspettiamo numerose/i

sabato 12 febbraio, ore 8.30

Viale Aldo Moro 31, Bologna

– Scarica il tuo cartello A3 da portare al presidio!

Respingiamo l’Accordo di Integrazione previsto dal Pacchetto Sicurezza, che introduce un sistema di prove e crediti ai fini dell’ottenimento del permesso di soggiorno, ponendo ulteriori vincoli e ostacoli al diritto di soggiorno;

Respingiamo l’idea che la lingua italiana, che insegniamo gratuitamente nelle nostre scuole a centinaia di migranti, divenga un requisito per l’accesso ai diritti piuttosto che un diritto da garantire attraverso specifiche politiche culturali e di inclusione;

Respingiamo il fatto che l’apprendimento dell’italiano diventi un vincolo propedeutico ai diritti delle persone, sconvolgendo la nostra idea di conoscenza della lingua e creando un odioso legame di causalità con il reato di clandestinità, che riteniamo illegittimo e a cui ci opponiamo concretamente aprendo le nostre scuole anche a chi non ha il permesso di soggiorno;

Respingiamo ogni ipotesi di trasformazione dei centri del sapere, dell’incontro e della condivisione in centri per il controllo, votati all’accertamento di competenze funzionali al mantenimento di diritti raggiunti attraverso sacrifici e pagando prezzi altissimi;

Denunciamo la mancanza di un piano nazionale di politiche di integrazione e di un piano per l’apprendimento e l’insegnamento dell’italiano L2 rivolto ad adulti extracomunitari e dotato di risorse e strutture adeguate;

Denunciamo la mancanza di un coerente programma di formazione rivolto agli operatori delle amministrazioni pubbliche, in primis Questura e Prefettura, sulle problematiche migratorie: su doveri, diritti e procedure formali su cui troppo spesso si riscontra una scarsa conoscenza da parte dei soggetti “competenti” e una difformità di giudizio da città a città, da regione a regione;

Chiediamo infine ai CTP della provincia di Bologna di rigettare l’Accordo, come è già stato fatto dai Ctp della regione Piemonte con la campagna “Per non essere complici”

Rete Scuole di Italiano per Migranti di Bologna

www.retesim.it