Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

No al centro di detenzione a Mineo

Si all’accoglienza dei migranti ed alla smilitarizzazione dei nostri territori

Dopo le iniziative di fronte al villaggio degli aranci a Mineo l’1 ed il 13 marzo, facciamo appello a tutte le realtà coerentemente antirazziste a vigilare sulle crescenti violazioni dei diritti umani dei migranti ed a costruire delle proposte alternative di accoglienza, visto il plateale fallimento delle politiche segregazioniste del governo:

Dal maggio 2009 a Lampedusa bisognava fingere che gli sbarchi non avvenissero, in ossequio ai criminali respingimenti in Libia ed alla vergognosa campagna leghista della tolleranza zero contro l’invasione dei clandestini, incurante dei naufragi e dei morti nei lager (da noi finanziati) libici

Per settimane Maroni, ben prima della crisi libica, ha fantasticato di esodo biblico, preoccupato più della sicurezza minacciata dall’”invasione” dei clandestini che dei soccorsi umanitari per salvare vite umane in fuga dalla guerra e dalla fame. Estremamente grave è stato il respingimento al largo di Augusta del traghetto marocchino proveniente da Misurata in Libia, poiché non si è permesso di verificare quanti erano i potenziali aventi diritto a chiedere asilo, visto che i passeggeri non erano certo in crociera turistica

E’ stato appena inaugurato il villaggio della “Solidarietà” a Mineo, non per accogliere chi fugge dal Nordafrica, ma per sperimentare sulla pelle dei richiedenti asilo, già in Italia nei CARA, nuove pratiche di demagogica “accoglienza”, sradicando i richiedenti asilo dai territori, in cui stavano iniziando ad inserirsi. Anziché moltiplicare le esperienze degli SPRAR, già operanti in oltre 130 comuni, si preferisce dilapidare ingenti risorse pubbliche per militarizzare i nostri territori, favorire i grandi appalti ai soliti amici della cricca (ci basta L’Aquila ed il fallito G8 alla Maddalena)creando falsi allarmismi come se arrivassero pericolosi criminali. E’ facilmente dimostrabile che accogliere un migrante ci costa molto meno di segregarlo in condizioni disumane nei CIE o nei vari centri di detenzione; inoltre il costo medio al giorno di un richiedente asilo in un Cara è circa il doppio dei progetti SPRAR .Nel caso di Mineo i costi si moltiplicano aggiungendo le spese per militarizzare il calatino e l’affitto alla Pizzarotti Spa, azienda privata già attiva nei lavori di potenziamento della base di Sigonella, come nella costruzione della TAV israeliana (A1) Gerusalemme-Tel Aviv, che sta devastando i territori occupati palestinesi.

Dopo settimane di fantomatici piani d’accoglienza in tutta Italia (tranne la Padania) di fronte al presunto “esodo biblico”, si sta volutamente esasperando la situazione fra gli abitanti a Lampedusa, non procedendo allo smistamento dei migranti fuggiti dal Nordafrica in altre strutture d’accoglienza nel resto d’Italia; non è una giustificazione valida che gli altri centri siano saturi, le potenzialità di un’accoglienza d’emergenza, diffusa nei piccoli e medi centri potrebbe essere una preziosa opportunità di virtuosa ricaduta economica e sociale.

Siamo assolutamente contrari alla creazione di tendopoli a Lampedusa, come occorre evitare l’ulteriore militarizzazione dell’isola, dove adesso saranno inviati altre centinaia di carabinieri.

La proposta che vogliamo lanciare è quella di favorire l’accoglienza dal basso, con il coinvolgimento dell’associazionismo locale e dei migranti, diffondendola in tutto il territorio siciliano, meridionale e nazionale; si potrebbe così dimostrare la disumana demagogia di chi ci governa che, in tempi di crisi economica e di drastici tagli alle spese sociali, preferisce alimentare l’industria della paura ed aumentare solo le spese militari per giustificare le nuove guerre “umanitarie” e costruire il consenso sociale alla prossima scellerata avventura neocoloniale in Libia.

Rete Antirazzista Catanese