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Speciale da Lampedusa – Tutti gli articoli, gli approfondimenti, i video le foto

Da Lampedusa a Ventimiglia, da Mineo a Manduria, in tutta Italia, libertà per l'isola, libertà per i migranti in Europa

Dallo scorso giovedì il progetto Melting Pot è sull’isola di Lampedusa a fianco dei migranti e degli abitanti tenuti in ostaggio dal Governo.
E’ iniziata la campagna Welcome, con una staffetta sull’isola di Lampedusa che sta prendendo piede. Per raccontare ciò che accade e per costruire in ogni luogo, da Manduria a Mineo, dai CIE (vecchi e nuovi) ai Cara, fino alla frontiera di Ventimiglia, la libertà di circolazione dei migranti che hanno sfidato il confine europeo lasciano il nordafrica stravolto dalle rivoluzioni e dai bombardamenti.

Di seguito gli speciali e gli approfondimenti di questi giorni in continuo aggiornamento.

Lampedusa. Giovedì 31 marzo – Report multimediale dal presidio Welcome. Proteste dei tunisini. Svuotato il CIE. Falliscono però le operazioni di imbarco
Lampedusa. Mercoledì 30 marzo – Report multimendiale dal presidio Welcome. La visita teatro del premier. Le minacce ai contestatori
Lampedusa. Martedì 29 marzo – Report multimendiale dal presidio Welcome. Consiglio comunale permanente. L’isola si prepara alla visita del Premier
Lampedusa. Lunedì 28 marzo – Report multimediale dal presidio di Welcome. Barricate e occupazione del Municipio
Lampedusa. Domenica 27 marzo. Report multimendiale della giornata sull’isola. Sbarchi senza sosta trasferimenti zero
Lampedusa. Sabato 26 marzo – Report multimediale del secondo giorno sull’isola. Sbarchi e proteste
Lampedusa. Venerdì 25 marzo – Report multimediale del primo giorno del presidio Welcome sull’isola


Da Lampedusa a Ventimiglia – Metamorfosi del confinamento europeo
di Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa
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Che fossero in corso grandi mutamenti intorno a noi non è certo cosa nuova.
C’è molto di più del collasso delle stock options statunitensi in questa crisi. Il conflitto libico, le rivolte del Maghreb e del Maschreq, il terremoto nucleare giapponese, hanno il sapore di una nuova epoca. continua &raquo

Noi ne siamo inevitabilmente nel mezzo. Nell’epicentro della scossa che fa tremare equilibri globali e quartieri periferici. Lo spazio Euromediterraneo è oggi, non sappiamo se anche domani ma sicuramente ora, il nervo infiammato della trasformazione in corso.


Welcome! – Libertà per l’isola di Lampedusa. Libertà per i migranti in Europa
Un appello della campagna Welcome, in presido a Lampedusa
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Siamo a Lampedusa e facciamo appello a tutti perché ci raggiungano, per iniziare una staffetta che da tutta Italia garantisca una presenza sull’isola e racconti queste ore, stando al fianco delle migliaia di donne e uomini, migranti e lampedusani, che il Governo italiano tiene in ostaggio, vittime, ancora una volta dopo 10 anni, della scelta di utilizzare quella terra per spettacolarizzare la Frontiera Sud dell’Europa. continua &raquo


In partenza da Lampedusa – Navi trappola e sequestro di persona
di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo
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Durante il TG 3 “Linea Notte” del 29 marzo il ministro Rotondi ha svelato i piani del governo e le immagini riprese durante i primi imbarchi sul molo di Lampedusa, con uomini privati di qualsiasi dignità, oltre che delle cinture e dei lacci delle scarpe, hanno confermato la natura carceraria del trasferimento dei migranti sulle navi traghetto. Secondo il ministro Rotondi le procedure di identificazione proseguiranno a bordo delle navi, sulle quali è stato imbarcato un poliziotto ogni quattro migranti, e in caso di identificazione certa il ministro ha annunciato che qualche nave farà rotta verso la Tunisia. continua &raquo


Lampedusa – Intervista a Nabila Abid. Giornalista della Radio Nazionale Tunisia
In molti fuggono dal carcere certo. Ma perché arrestati dalla Polizia di Ben Alì
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In Tunisia puoi finire in carcere senza fare nulla. Sono migliaia poi le persone arrestate dalla Polizia di Ben Alì durante le rivolte che poi sono fuggiti perché perseguitati, perché hanno visto i loro fratelli morire.
in questa intervista Nabila Abid, della Radio Nazionale Tunisia ci racconta la situazione dello stato sull’altra sponda del mediterraneo. continua &raquo


Manduria – Le mappe della libertà
di Francesco Ferri, Campagna Welcome in presidio a Manduria
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Al “CAI” di Manduria si continua ad essere investiti da sensazioni altalenanti, incerte. Clima strano, a volte indecifrabile, altre volte cosi limpido da rendere superflua ogni considerazione ulteriore, quello che si respira nei pressi della nuova zona di coscrizione pugliese. L’elemento di certezza, che trova conferme anche nella giornata odierna, risiede nella circostanza per cui nel centro di detenzione di Manduria, al di là delle estemporanee formulazioni lessicali elaborate del governo, si manifesta chiaramente la disastrosa potenza normativa delle destre Italiane ed europee. continua &raquo


Manduria in divenire – La situazione alla tendopoli/CIE
di Francesco Ferri, Campagna Welcome in presidio a Manduria
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Un’altra giornata di attesa, fango e miseria si è lentamente trascinata via a Manduria. La sensazione di ora in ora più dirompente che si respira nelle campagne che segnano il confine tra la provincia di Brindisi e quella di Taranto sa, ancora una volta, di attesa infinita ed incertezza totalizzante. L’attesa di chi, da giorni in fuga da guerra e morte, continua a non conoscere modalità attuative e scansione temporale della sua indecente prigionia e che, per contro, continua a ricevere da ormai quattro infami giorni uniche risposte nelle parole aspetta e dormi. continua &raquo


Da Tunisi a Padova passando per Lampedusa – Minori alla deriva nello spettacolo dell’emergenza
Interviste ai migranti (minori e non) passati tra gli ingranaggi della fabbrica di clandestini
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Da giorni occupano le prime pagine dei giornali locali e nazionali, oltre che i servizi e gli speciali dei telegiornali. Sono i ragazzi tunisini arrivati nelle ultime settimane sulle coste di Lampedusa, i ragazzi che insieme ad altri un mese fa erano in piazza a Tunisi a lottare per la democrazia e che oggi cercano un posto sicuro in Europa, una vita migliore. Perché la rivoluzione tunisina è finita ma nelle strade si continua a sparare e i giovani continuano ad essere senza lavoro, anche se il dittatore è stato cacciato. Nonostante i moniti dei nostri ministri i tunisini partono e spesse volte cercano di oltrepassare l’Italia il più in fretta possibile per raggiungere gli altri paesi dell’Unione Europea. Altre volte no. continua &raquo


Diario da Lampedusa
Ancora teatro a Lampedusa
di Gaia Di Gioacchino, Giansandro Merli, Presidio Welcome sull’isola di Lampedusa
da Il Manifesto del 31 marzo 2011
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Dopo essere stata per anni, e in maniera esponenzialmente più significativa in questi giorni, il palcoscenico su cui rappresentare le “emergenze invasioni”, le “ondate di clandestini”, gli “esodi bilblici”, la piccola isola siciliana è stata oggi stravolta dalla macchina del consenso berlusconiano. continua &raquo


Lampedusa – “Vi ammazziamo come cani se aprite quei cartelli”. Le minacce organizzate per la visita di Berlusconi
dal Presidio a Lampedusa della campagna Welcome
Il video ripreso dagli attivisti della campagna Welcome e pubblicato da Melting Pot e Global Project

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In tutto duecento persone, cinquanta fotografi, cinquanta agenti e un manipolo di personaggi “noti” che ha organizzato il “servizio d’ordine” per la visita del premier. Tutto doveva filare liscio. Le intimidazioni sono cominciate con l’arrivo degli attivisti di Askavusa che in queste settimane non hanno mai mollato la loro quotidiana azione di solidarietà e di protesta. Cartelli e strisicioni pro-Berlusconi tappezzavano dalle prime ore dell’alba le pareti del centro, tutti scritti con la stessa grafia, tutti dalla stessa penna…
“Berlusconi è venuto a salvarci il culo! Se tirate fuori i cartelli, vi ammazziamo come cani oggi”. continua &raquo


Mr B. a Lampedusa. Una montagna di balle
La visita spettacolo del premier. I lampedusani utilizzati due volte. Prima per costruire il carcere poi per raccogliere consenso
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Seguendo la diretta da Lampedusa, si ripete uno scenario già visto in altre tristi circostanze, dal terremoto all’Aquila alla questione rifiuti in Campania. L’emergenza drammatica di un intero territorio, lampedusani/migranti compresi, viene trasformata in un grande palcoscenico di propaganda populista, con un discorso farcito di spot pubblicitari e false promesse che non toccano per nulla gli aspetti legati a ciò che ha messo in moto il movimento di tanti migranti, che dalle terre in rivolta del nord Africa, agiscono e spingono il loro diritto di scelta e all’autodeterminazione, oltre e intorno i confini invalicabili della fortezza Europa. continua &raquo


Ultima fermata…Ventimiglia
I molti tunisini che arrivano in treno alla frontiera italo-francese trovano un muro
di Domenico Chionetti, Comunità San Benedetto al Porto di Genova, campagna Welcome
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Roquebrune Cap Martin è il primo comune d’oltralpe. Una piccola cittadina francese con poco piu’ di diecimila anime, che oggi ha proprio l’aria di non voler essere disturbata.
E’ questo il messaggio che respiri in città, ed anche questo che la gendarmerie francese ti fa capire al confine ferroviario con Ventimiglia.
Proprio perchè queste città vogliono essere disturbate il meno possibile attraversando la frontiera stradale (quella a mare) e autostradale della Genova-Nizza la Polizia e la Gendarmerie quasi sembrano non esserci…sembrano, ma in realta’ sono monitorate costantemente e i reparti dislocati dove non si notano ad un primo sguardo. continua &raquo


In viaggio nel confine blu – Le immagini della traversata verso Lampedusa
In venticinque su una piccola imbarcazione. Il video ripreso con un cellulare nel bel mezzo del Mar Mediterraneo
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Sole battente e mare calmo. Corpi ammassati sopra il piccolo natante che sfida il confine europeo del mare del Sud. Piccoli fotogrammi dei momenti di una traversata. Gli occhi stanchi, i volti coperti per ripararsi dai raggi del sole. nella speranza di arrivare nell’altra sponda. E’ l’inzio del viaggio, del percorso confinato che porterà il gruppo di migranti, partiti da Sfax, ad incrociare una motovedetta della Guardia Costiera che raccoglierà anche loro per traghettarli sul molo di Lampedusa già straripante di altri, anch’essi forzatamente traghettati sull’isola. continua &raquo


Chi siamo noi a Lampedusa
di Eleonora De Majo, Laboratorio Occupato Insurgencia, Napoli
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In questi giorni di guerra, ad ogni ora, in ogni angolo, si produce discorso sulla guerra. Ognuno di questi discorsi soffre di una parzialità caratterizzante, non soltanto perchè esprime un punto di vista anziché un altro, ma pure perchè subisce la complessità di uno scenario geopolico inedito che ha ridefinito le geometrie politiche formali e dato ragione alla sostanza di recondite ed insospettabili amicizie di convenienza tra diversi molto simili. continua &raquo


Diario da Lampedusa
E la popolazione non cede al razzismo
di Giansandro Merli , Presidio Welcome sull’isola di Lampedusa
da Il Manifesto del 30 marzo 2011
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La tregua dopo la tempesta. Forse. Questa è la sensazione che si respira oggi a Lampedusa. Dopo le proteste degli abitanti dell’isola, che ieri hanno prima bloccato la strada d’accesso principale al porto e poi occupato il municipio, oggi una calma apparente è scesa sul paese più a sud d’Italia.
Mentre i cittadini lampedusani continuavano a rimanere in stato di “consiglio comunale permanente” per chiedere al governo di intervenire e mettere in atto un piano serio di trasferimento degli stranieri, questi ultimi passavano la mattinata sulla banchina del porto, aspettando di essere divisi in gruppi e portati al C.I.E. per l’identificazione. continua &raquo


Dopo gli stadi e i centri, un’ isola: Lampedusa
Eccedenze di libertà e nuovi dispositivi di controllo
di Pietro Fanesi e Stefano Re
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Appena tornati da Lampedusa tutto sembra strano e senza senso, leggere quella realtà in assenza della percezione diretta di ciò che sta accadendo fa risaltare come il filtro imposto dall’ordinarietà mediatica mainstream nulla dice e nulla denuncia della complessità della catastrofe lampedusana. continua &raquo


Pisa – Ecco l’area in cui verranno detenuti i migranti
Le prime immagini del luogo di detenzione. Probabilmente verrà utilizzato già nei prossimi giorni
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Ieri mattina è arrivato ufficialmente l’annuncio: a Coltano, piccolo centro a pochi kilometri da Pisa, sorgerà una delle tendopoli in cui saranno spostati i migranti approdati a Lampedusa. L’area, individuata dal prefetto è una base militare di proprietà del demanio inutilizzata da quattro anni in cui dovrebbero trovare spazio 500 migranti. continua &raquo


Trapani – Le immagini della tendopoli in allestimento. Già venerdì i primi arrivi
L’area dell’ex aeroporto di Chinisia diventerà una tendopoli detentiva. Si attende l’arrivo delle navi da Lampedusa

Ecco le immagini della tendopoli preparata dal Governo a Trapani per detenervi i migranti in arrivo con le navi che il governo ha inviato dopo 60 giorni di agonia sull’isola di Lampedusa. Il territorio è già carico di tensione per la chiusura dello scalo aeroportuale a cui si aggiunge quella portato con l’annuncio della costruzione della tendopoli. Per la verità è già tutto pronto. In 24 ore il sito è stato allestito e già nelle prossime ore dovrebbero arrivare i primi migranti. Circa 800 posti ricavati con quasi un centinaio di tende. Ma come per Manduria (Taranto) il rischio è che la faccenda si allarghi. continua &raquo


Manduria – La tendopoli carcere. Una rete li separa dalla libertà
Ronde dei cittadini dei comuni limitrofi. Sabato forse la giornata di mobilitazione contro i bombardamenti in Libia e per l’accoglienza si sposta qui
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Quando sono partiti non potevano certo immaginarlo. poco prima che la nave Dan Marco lasciasse la rada dell’isola di Lampedusa si sentivano fortunati. Stavano abbandonando quell’inferno in mezzo al mare per raggiungere l’Italia, quella sulla terra ferma, e con un piede in Europa potevano proseguire il loro cammino verso la Francia. Ed invece no. Intorno a loro non c’è più la distesa d’acqua che riconda l’isola prigione. Ci sono reti ed agenti. E’ il CIE temporaneo di Manduria, allestito in tutta fretta dal Governo lo scorso venerdì. Per la verità è difficile dargli un inquadramento giuridico. continua &raquo


Dalla Tunisia all’Italia. L’accoglienza che non c’è
Intervista ad Abdel, un giovane tunisino, raccolta dagli attivisti della campagna Welcome a Lampedusa
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Questo racconto descrive la condizione delle miglia di migranti, perlopiù tunisini, che sono stati e sono di fatto “detenuti” e confinati sull’isola di Lampedusa in condizioni disumane, che nulla hanno a che fare con l’accoglienza e la protezione che dovrebbe essere garantita ai profughi in fuga dalle dittature e dalle guerre. continua &raquo


Lampedusa – La voce degli abitanti. Pronti allo sciopero generale. Davanti a noi un futuro precario
Municipio occupato. Consiglio comunale permanente. I lampedusani non ci stanno ad essere ostaggi del Governo e neppure alla guerra tra poveri.
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Parla Giuseppe, è del movimento giovanile di Lampedusa. Nei suoi occhi la stanchezza e la fatica della solidarietà che fino ad oggi hanno organizzato senza tregua quotidianamente. Pasti, distribuzione di vestiti, coperte, scarpe. Ma ora basta. Le promesse si sono susseguite una dietro l’altra in questi 59 giorni di occupazione di Lampedusa. da parte del Governo, non dei migranti, che ha scelto di creare lì, in quell’ultimo brandello d’Italia, nel bel mezzo del confine dell’Europa. Ormai non crede più nessuno. E l’ultimo proclama, quello del Prefetto Caruso che ha annunciato l’arrivo di 6 navi per svuotare l’isola entro mercoledì, è stato accolto con un colpo di reni da parte dei Lampedusani. continua &raquo


Diario da Lampedusa
Lampedusa – Migranti e abitanti prigionieri del Viminale
Luca Bertolino, Campagna Welcome in presidio a Lampedusa
da Il Manifesto del 29 marzo 2011
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Ribaltano cassonetti per bloccare la strada che esce dalla zona del porto. In acqua, hanno legato tra loro le carrette su cui fino a qualche ora prima erano stipati i migranti trascinati forzatamente dalla Guardia Costiera sull’isola. Qua e là le facce di qualche esponente di partito che cerca di cavalcare il malcontento, ma Lampedusa è stanca, della politica e delle promesse. Lo sono i migranti costretti all’attesa nell’isola di permanenza temporanea, lo sono gli abitanti, comparse forzate dello spettacolo messo in scena dal Viminale. Non ce l’hanno con chi arriva, ma con chi ha organizzato questa gabbia per le loro vite. “Sciopero generale”, urlano da dietro la barricata. continua &raquo


Nuovo piano di evacuazione per Lampedusa, la repressione della libertà di scelta si sposta altrove
Da mercoledì sei navi per evacuare l’isola
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Mentre gli abitanti di Lampedusa si stanno ribellando al reality show che mette in scena un’isola assediata dai “clandestini” e minacciano lo sciopero generale, arriva un nuovo annuncio sul piano di evacuazione dell’isola per risolvere l’emergenza creata ad arte dal Governo. continua &raquo


A partire da Lampedusa – Cronologia di una ipocrisia smascherata
di Alessandra Sciurba
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I lampedusani di ieri e quelli di oggi
Imparate da loro, viene da dire ascoltando le dichiarazioni ufficiali, del governo come dell’opposizione, e mettendole a confronto con le parole semplici e dirette dei lampedusani. Provate vergogna, voi che avreste il potere di decidere diversamente, e imparate da questi siciliani che non stanno scegliendo la strada più facile, che stanno, loro sì, vivendo dentro la storia di un mondo in cambiamento. continua &raquo


Lampedusa – Italia: la macchina della paura a pieno regime
di Manila Ricci, di ritorno da Lampedusa
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Vista dalla terra ferma, l’isola di identificazione e detenzione, per chi ha trascorso lì alcune giornate, in compagnia dei migranti abbandonati e spettacolarizzati o degli isolani frastornati e giustamente arrabbiati, non fa paura, ma produce una grande rabbia e indignazione. Un piano di evacuazione non c’è perché l’isola serve così. Serve mostrarla così.
Abbiamo bisogno di conferme alle nostre intolleranze, alla nostre idee stereotipate e xenofobe, che non fanno distinzione fra le appartenenze politiche, ma anzi, ci fanno sentire tutti più italiani ed europei. Lampedusa infatti non fa che ricordarci che i migranti sono sporchi, incivili, che mangiano come animali, che ci vogliono invadere, privare della nostra religione, della nostra libertà. Questo è quello che vogliono farci credere. continua &raquo


Da Palermo – La libertà è tutto. Appello per liberare Lampedusa e tutti i migranti
La situazione a Lampedusa, dove si trovano oltre 4 mila migranti, diventa ogni giorno sempre più drammatica
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E’ in atto un’emergenza umanitaria di gravi proporzioni legata ai rivolgimenti politici ancora in corso nel mondo arabo.
Si tratta di donne e uomini che dopo aver lottato per liberare i propri paesi da quei dittatori con cui il nostro governo faceva affari e accordi politici, continuano oggi a perseguire il loro desiderio di libertà e dignità. Il governo italiano, invece li blocca in un’isola in mezzo al mediterraneo o li rinchiude in luoghi di detenzione improvvisati, in attesa di rispedirli indietro o condannarli ad un destino di clandestinità nel territorio italiano. continua &raquo


Manduria – Se questa è accoglienza…
di Gaetano De Monte e Francesco Ferri, Siderlandia.it
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Poco attenti ai divieti intimati, ben nascosti tra gli alberi d’ulivo e i numerosi camion dei vigili del fuoco, tra le pieghe di un tramonto che da queste parti si tinge dei colori della vigna, abbiamo voluto renderci conto della portata reale della partita che si sta giocando in contrada Paione, tra Manduria ed Oria, al confine tra le province di Taranto e Brindisi, nella zona di un ex aeroporto, dismesso ormai da decenni. Quest’area, immersa nella campagna e distante pochi chilometri dalla cittadina brindisina (ma situata sul territorio del comune di Manduria) è stata individuata dal ministero degli Interni come zona idonea per ospitare la prima tendopoli italiana, nella quale confluiranno una parte dei profughi provenienti dal Maghreb. continua &raquo


Lampedusa, Mineo, Manduria – Detenzione arbitraria e violazione dei diritti dei migranti
di Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo
P3240004-2.jpg La situazione dell’isola di Lampedusa è sotto gli occhi di tutti, anche di coloro che cercano di girare la testa da un altra parte. Ormai si contano almeno 4.500 migranti in media presenti sull’isola giornalmente, in condizioni di semi-libertà (oltre 5.600 nelle ultime ore). Le condizioni di vita degli isolani che stanno prestando tutta la loro solidarietà e dei migranti sono terribili. Nel centro di Contrada Imbriacola, in condizioni igieniche disumane, sono stipate oltre 2000 persone in un centro la cui massima capienza è di 804 posti. La nave traghetto promessa dal governo per domenica 27 marzo, per una rapida evacuazione dell’isola, non è ancora arrivata ed intanto continuano ad entrare in porto piccole imbarcazioni cariche di migranti provenienti dalla Tunisia, oltre 1000 nelle ultime 24 ore. continua &raquo


Lampedusa – Oltre 5.600 migranti sull’isola. Gli sbarchi continuano il piano fallisce
Tra detenzione arbitraria e finta accoglienza. Lampedusa, Mineo e Manduria: l’anticamera della clandestinità
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Neppure per un secondo abbiamo avuto in questi giorni la sensazione che le presenze di migranti approdati sull’isola fossero diminuite. Non si è mai scesi sotto i 4.500 ed ogni imbarco, sulla nave San Marco, sul traghetto della Grimaldi (che ancora deve iniziare) o sugli aerei diretti a Taranto, impallidisce di fronte al numero incessante di barche che vengono ancora, nonostante tutto, dirottate dalla Guardia Costiera verso Lampedusa.
Quella di oggi è stata una giornata frenetica al Porto: 7 arrivi in un’ora, complessivamente circa 2.000 nuovi migranti sbarcati nelle ultime 24 ore per un totale di 5.600 migranti presenti sull’isola. Siamo punto a capo. Ogni piano di trasferimento, ogni ipotesi di svuotamento si scontra con se stessa. continua &raquo


Lampedusa, Isola di permanenza temporanea
Verso il terzo giorno sull’isola prigione. Annunciati i trasferimenti. Ma gli sbarchi aumentano
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Situazione sempre più esasperata al porto di Lampedusa. Continuano i recuperi in mare: 80 persone nella mattinata, 103 nel pomeriggio. Altri due sbarchi nel corso della serata mentre si susseguono le notizie di avvistamenti a qualche miglia dalla costa. L’eco delle dichiarazioni dei Bossi, dei Frattini e dei Lombardo si infrange sulle coste di Lampedusa, sommersa dagli approdi, si perde nelle file per il pranzo, nei tentativi di organizzare i trasferimenti. La promessa/minaccia di “rispedire tutti i migranti a casa”, la generosa trovata di risarcire con “2500 dollari chi decide di rimpatriare”, i proclami risolutivi gridati ai quattro venti di trasferire le migliaia di persone arrivate sull’isola nei tredici Cie allestiti dal Governo non sembrano scuotere in alcun modo la situazione emergenziale di Lampedusa. continua &raquo


Lampedusa – Nell’isola prigione ostaggio del Governo: Welcome lancia un appello
Maria Fiano, Campagna Welcome in presidio a Lampedusa
da Il Manifesto del 27 marzo 2011

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Siamo sull’isola da giovedì e ci sembra di essere intrusi in uno spettacolo organizzato ad arte per il mondo intero. Ieri le proteste sul molo dei tunisini hanno bloccato per qualche ora l’ingresso alle autorità. La tensione è alle stelle. Lampedusa non è più una isola ma una prigione a cielo aperto in cui migliaia di persone, abitanti e migranti sono tenute in ostaggio dal Governo. Come in un enorme palcoscenico, sull’isola va in scena l’emergenza. Da domenica le barche con a bordo i migranti vengono recuperate in mare a 30-40 miglia dalla costa e condotte al porto, nonostante non vi sia più un centimetro su cui adagiarsi a terra (o forse proprio per questo). Sono centinaia le persone in arrivo ogni giorno ed ancora, nonostante il Governo si stia prodigando con annunci, accordi e piani fantasma, il saldo tra sbarcati e trasferiti è negativo. continua &raquo


Lampedusa – ll CIE di Contrada Imbricola e i rifugi per minori non accompagnati
Reportage, foto, video, del Progetto Melting Pot Eurpa
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Lampedusa – Centro Contrada Imbricola = Cie.
Al centro dei riflettori da diversi anni per l’inadeguatezza della struttura. Dal porto partono ogni giorno i pullman con una cinquantina di migranti – destinazione Cie per essere identificati. Addentrandosi per le stradine non asfaltate, seguendo giovani tunisini a piedi e proseguendo di mini accampamento in mini accampamento: l’odore del pesce su fuochi improvvisati, i panni stesi su stendini di fortuna, le domande in francese per capire chi sei, cosa fai qui, in mezzo al nulla, dall’alto all’improvviso rete e cemento. L’imponente struttura del Cie si inalbera tra ciotolato e cespugli e rivela immediatemente mille contraddizioni e una complessiva assurdità. Il sentiero è ben tracciato. La rete non tiene più. L’accesso libero. continua &raquo


Lampedusa, Alkatraz del Mediterraneo
Nuove e ordinarie strategie di brutalità e confinamento in Europa
di Manila Ricci, da Lampedusa
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Da più di 24 ore siamo su questa isola, Lampedusa. Se è difficile intuire la fase e capire come agire rispetto agli stravolgimenti che stanno avvenendo su scala planetaria, è altrettanto difficile riuscire da qui, da questa terra spettacolarizzata e carcerizzata, trovare la lucidità necessaria per raccontare quello che si consuma sotto i nostri occhi. continua &raquo


Lampedusa – L’accoglienza parte dal basso
Lo sforzo degli isolani per garantire dignità ai migranti abbandonati dal governo e dalle autorità locali

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Chiara tutti i pomeriggi insegna italiano ai gruppi di tunisini che si alternano giorno dopo giorno nella sede dell’Askawusa, nella piazzetta dell’ufficio postale di Lampedusa. Insegna italiano e dà informazioni utili nelle giornate di permanenza nell’isola. Una trentina di pasti a mezzogiorno e altrettanti alla sera, certo insufficienti per le 5000 persone arrivate in questi giorni. Ma intanto il passaparola funziona. E anche la rete di autorganizzazione dei lampedusani. continua &raquo


Welcome arriva a Lampedusa
Solidarietà dei Lampedusani ed assenza dello Stato.
La prima notte della Campagna Welcome

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Dei cinquemila migranti nell’isola, appena arrivati ne abbiamo avuto subito l’immagine. La fotografia della situazione che ci narravano prima di atterrare era di un contesto assurdo, sregolato e disorganizzato.
Ed è proprio così.
I migranti circolano disorientati nell’isola completamente spaesati senza aver alcun punto di riferimento, se non i cittadini e alcuni operatori di ong , sotto lo sguardo delle forze dell’ordine in preda al panico dopo l’ultimo sbarco. continua &raquo


Lampedusa. Mercoledì 30 marzo – Report multimendiale dal presidio Welcome. La visita teatro del premier. Le minacce ai contestatori
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Cronaca e video. “oggi vi ammazziamo” il video delle minacce, le promesse di Berlusconi, i primi trasferimenti, ancora sbarchi.
[ vedi la cronaca, le foto e i video dall’isola


Lampedusa. Martedì 29 marzo – Report multimediale dal presidio Welcome. Consiglio comunale permanente. L’isola si prepara alla visita del Premier
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L’isola in rivolta contro il Governo si prepara alla visita di Berlusconi. Consiglio Comunale permanente nel municipio occupato.
[ vedi la cronaca, le foto e i video dall’isola ]


Lampedusa. Lunedì 28 marzo – Report multimediale dal presidio di Welcome. Barricate e occupazione del Municipio
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Cronaca e video. Ancora sbarchi. Infiamma la protesta degli isolani. Barricate con cassonetti e blocco delle nave. Vogliono lo sciopero generale.
[ vedi la cronaca, le foto e i video dall’isola ]


Lampedusa. Domenica 27 marzo. Report multimendiale della giornata sull’isola. Sbarchi senza sosta trasferimenti zero
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Sette navi trainate in porto solo nell’ultima ora. Continua per il terzo giorno il presidio della campagna Welcome
[ vedi la cronaca, le foto e i video dall’isola ]


Lampedusa . Sabato 26 marzo – Report multimediale del secondo giorno sull’isola. Sbarchi e proteste
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Il racconto dal presidio Welcome: nuovi sbarchi anche in serata e proteste sull’isola. Continua il presidio della campagna Welcome.
[ vedi la cronaca, le foto e i video dall’isola ]


Lampedusa. Venerdì 25 marzo – Report multimediale del primo giorno del presidio Welcome sull’isola
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Melting Pot sull’isola. Iniziata la campagna per la liberazione dell’isola prigione e l’accoglienza dei migranti in Europa
[ vedi la cronaca, le foto e i video dall’isola ]


Il muro francese frena la spinta dei migranti verso l’Europa
La gendarmerie rispedisce i tunisini in Liguria
da La Stampa del 25 marzo 2011

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A noi l’Italia non interessa. Siamo di passaggio, vogliamo andare in Francia ma lì non ci vogliono». Bivacchi in stazione. Muretti trasformati in orinatoi. Siesta nei giardini comunali. Accampamenti lungo il fiume Roia. Probabilmente clandestini, forse rifugiati, certo disperati. Migranti. Se Lampedusa è il collo, Ventimiglia è il fondo della bottiglia in cui si agita questa miscela esplosiva. Vite di scarto in transito – jeans, scarpe da tennis, telefonino come bagaglio – e cittadini inquieti, che fermano per strada il sindaco Gaetano Scullino: «Quando li portate via?». La stazione di Ventimiglia è la terza tappa italiana per gli immigrati partiti dalla Tunisia. Dopo l’approdo a Lampedusa, il trasferimento nei centri temporanei sulla penisola – Bari, Foggia, Crotone – da cui è facile scappare. E via in treno verso Nord. Da un confine a un altro. continua &raquo

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