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Petizione al Ministero dell’Interno del Governo Italiano per la chiusura del Centro di Identificazione ed Espulsione di S. Maria Capua Vetere (CE)

Il sopralluogo nella caserma dismessa Ezio Andolfato del CIE di S. Maria Capua Vetere, avvenuto lunedì 2 maggio al seguito di due senatori, ci ha permesso di constatare le condizioni igienico-sanitarie in cui si trovano le 102 persone di nazionalità tunisina lì recluse in seguito alle disposizioni governative per affrontare l’emergenza dei profughi del Nord Africa. Usiamo il termine reclusione pur sapendo che queste persone vivono in una situazione peggiore di quella della media carceraria italiana: in 10-12 nella stessa tenda, su materassi senza brandine, controllati a vista da polizia e carabinieri, circondati da una doppia rete di recinzione, costretti a chiedere il permesso per utilizzare i bagni, ospitati all’interno di una struttura militare dismessa e quindi logisticamente non adeguata. In attesa di una valutazione del diritto ad una forma di protezione umanitaria, queste 102 persone sono costrette nel CIE illecitamente, tra forzature burocratiche ed abusi, in condizioni igienico-sanitarie degradanti. Mentre gli addetti della Croce Rossa e i funzionari delle forze dell’ordine sanno di essere lì per gestire l’assurdo, la condizione di queste 102 persone viola ogni tipo di diritto e offende il principio democratico su cui è fondata la nostra Repubblica. In seguito ai recenti cambiamenti geopolitici del sud del Mediterraneo, l’attuale governo italiano ha delegato ad una politica esclusivamente d’immagine la questione dell’aumento dei flussi migratori da quell’area, puntando su roboanti misure segregazioniste verso i profughi di regimi che fino a ieri si reggevano sul consenso di paesi più ricchi come la stessa Italia. Presumendone la pericolosità sociale e non riconoscendo a questi migranti lo status di profughi, il Ministero dell’Interno ha delegato la gestione dell’emergenza umanitaria a tecnici e forze dell’ordine, esponendoli a performance spesso grottesche, senza il supporto di un’adeguata visione politica per affrontare le mutate condizioni che stanno interessando l’area del sud del Mediterraneo.

Le 102 persone recluse nel CIE di S. Maria Capua Vetere, come quelle degli altri centri analoghi sparsi sul territorio, vivono la contraddizione di un’incapacità politica, pagata con la violazione di diritti umani e civili e l’umiliazione del corpo della Croce Rossa e di quelli di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza costretti a coprire, anche con il ricorso ad abusi documentati, l’incapacità degli organi centrali del Governo.

Per queste ragioni noi chiediamo ad artisti, intellettuali e personaggi pubblici capaci di attirare l’attenzione su questa vergognosa situazione, di sottoscrivere la presente petizione al Ministero dell’Interno del Governo Italiano per:

– L’immediata chiusura del Centro di Identificazione ed Espulsione di S. Maria Capua Vetere al fine di riservare un trattamento democratico delle persone lì senza motivo detenute e cessare l’umiliante situazione che, lungi dall’affrontare l’emergenza attuale, sta soltando creando un assurdo meccanismo di uomini trasformati in bestie e in aguzzini.

– La valutazione equa, condotta caso per caso da parte degli organi incaricati, del riconoscimento di protezione umanitaria per le 102 persone recluse con un’illecita procedura che viola l’articolo 13 della Costituzione.

– Chiediamo inoltre che la stessa disposizione di chiusura venga estesa agli altri Centri di Identificazione ed Espulsione in cui i profughi della recente emergenza del Nord Africa sono reclusi senza le necessarie condizioni igieniche e sanitarie e senza il rispetto delle procedure previste dalla legge.

Promotori:
Maurizio Braucci, Goffredo Fofi, Alessandro Leogrande, Roberto Saviano

– [ Firma ]