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dal Corriere romagna del 27 maggio 2011

Rimini – Hotel Punta Nord, trovati lavoratori in nero

Vedi anche: Ancora irregolarità: l’Hotel Mosè non riaprirà

RIMINI. Mai più un altro hotel Mosè. L’assessore Roberto Biagini lo aveva annunciato: «Faremo dei controlli incrociati su lavoro nero e gestioni a rischio per evitare quanto accaduto la scorsa estate». E ieri mattina all’hotel Punta Nord di Torre Pedrera si sono presentati agenti della polizia municipale, finanzieri della compagnia di Rimini (comandata dal capitano Antonio Mariella) agli ordini del tenente Pietro Previti, funzionari Ausl e vigili del fuoco per un capillare controllo della struttura di 150 camere. E anche in questo caso sono emerse delle irregolarità, soprattutto nel rapporto di lavoro: 20 i dipendenti trovati all’interno della struttura, alcuni dei quali risultati non in regola. Problemi di igiene riscontrati anche nelle cucina, dove l’Ausl ha sequestrato alcune taniche di olio, evidentemente troppo usato. Più complessa l’attività che riguarda il controllo edilizio: la verifica tendeva infatti ad accertare sia abusi che problemi relativi alla sicurezza dell’edificio.

A fare scattare l’ispezione una serie di anomalie riscontrate incrociando i dati in possesso degli enti preposti al controllo: pur non trattandosi di una gestione riconducibile a quella dell’hotel Mosè (gruppo Coppola), dove era stato riscontrato il mancato pagamento dei dipendenti e il cattivo trattamento di clienti, sembra che la cucina del Punta Nord avrebbe dovuto fornire dei pasti all’altro hotel di Torre Pedrera, che di fatto è ancora chiuso e sul quale l’assessore Gamberini ha affermato ci sarà una stretta vigilanza: al momento non c’è stata nessuna richiesta ufficiale di nuova gestione. L’intento della Finanza e della polizia municipale è quello di verificare se cambi di gestione frequenti o denunce di inizio attività allo Sportello unico del Comune, magari presentate da extracomunitari, nascondano gestioni leggere o al limite della legalità. Il messaggio è chiaro: tutelare l’immagine della Riviera e prevenire tentativi di facili profitti di persone che prendono in gestione in maniera scellerata strutture alberghiere.