E’ emergenza sanitaria nei centri di detenzione di Evros, in Grecia, dove vivono migranti e richiedenti asilo. La denuncia arriva dall’ong internazionale Medici senza frontiere (Msf) che in un rapporto attribuisce oltre il 60% dei problemi di salute di cui soffrono i detenuti alle condizioni di vita e di igiene disumane, ovvero al sovraffollamento delle celle scarsamente ventilate, all’acqua contaminata, ad un’alimentazione inadeguata e all’impossibilita’ di stare all’aria aperta. Gli operatori di Msf hanno riferito che “1.147 dei 1.809 pazienti visitati soffrono o hanno sofferto di infezioni alle vie respiratorie, di dolori in varie parti del corpo, di disturbi gastrointestinali e psicologici e di problemi dermatologici, mentre la maggior parte dei migranti non erano malati al momento dell’ingresso nei centri”. Smentendo le affermazioni del ministero della Sanita’ greco, secondo cui “i migranti che entrano in Grecia sono un rischio per la salute pubblica del paese”, Msf ha spiegato che “al contrario sono proprio le inumane condizioni di vita e di igiene delle strutture di accoglienza ad aver causato un significativo peggioramento della loro salute psichica e mentale”. Per l’ong e’ urgente che le autorita’ greche, e in particolare il Ministero della sanita’, cui da marzo 2011 spetta svolgere tutte le attivita’ mediche, “intervengano per garantire condizioni di vita dignitose all’interno delle strutture per i migranti, fornendo alloggi e cibo adeguato, materiali per l’igiene personale, indumenti e garantendo un’assistenza medica e mentale”
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