Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Bari e Isola Capo Rizzuto – Rivolte annunciate: scoppia per le strade la protesta dei rifugiati

Deroghe al diritto ed accoglienza indegna incendiano le strade: treni ed autostrade bloccate per i permessi di soggiorno. Il video di Crotone

Nulla di improabile. Forse molte delle cose che stanno accadendo in queste ore erano prevedibili. Certamente, il modo in cui si è materializzata la protesta di Bari – e nella serata quelle al Centro di detenzione di Isola Capo Rizzuto Crotone – ha tutto il sapore carico della degenerazione delle prassi di accoglienza e garanzia che viene da lontano; come un progressivo logoramento dei diritti dei richiedenti la protezione internazionale che negli ultimi mesi si è mostruosamente intensificato.

Se i ritardi nell’esame delle domande non sono cosa nuova, ciò che è avvenuto intorno all'”emergenza sbarchi” è invece sicuramente qualcosa di inedito. Lì, dove i ritardi erano prassi, oggi c’è un intero sistema di accoglienza, dagli standards alle procedure, dai tempi di attesa alle informazioni, ad essere stato investito di un deterioramento inaccettabile che ha infiammato le strade di Bari e della zona di Crotone come prima difficilmente ricordiamo sia successo.

La rivolta, partita dai C.A.R.A., parla a migliaia (oltre 10.000) migranti partiti dalle coste libiche ed in attesa di un documento.

Quelli che prima erano i profughi degni di accoglienza a dispetto dei giovani tunisini che secondo Maroni avremmo dovuto ri-spedire senza tentennamenti indietro, oggi sono a loro volta oggetto e soggetto di un nuovo scenario di ingovernabilità nella gestione della pressione migratoria sulle nostre coste. Mentre l’Italia bombarda la Libia ed in moti fuggendo muoiono in mare, qui, il castello di carta dell’accoglienza speciale, nonostante sia stata legittimata per decreto, comincia a cadere, messo in crisi dai suoi stessi limiti.

Un video che cattura gli ultimi attimi della rivolta di Crotone
(Contributo a cura di Ass. A Sud e Ass. Razzismo Stop)

Le foto di Repubblica 1
Le foto di Repubblica 2
Le foto di Repubblica 3

da Repubblica.it
Immigrati del Cara in rivolta, guerriglia a Bari
treni sospesi, bloccata la tangenziale: 50 feriti

Guerriglia a Bari per la violenta protesta dei manifestanti che lamentano i ritardi nel riconoscimento dello status di rifugiati. Circolazione ferroviaria sospesa, traffico interrotto sulla statale 16. Lanci di pietre e cariche della polizia, fiamme e lacrimogeni: decine gli stranieri fermati

Guerriglia a Bari. Violenta protesta degli immigrati ospiti del Cara di Bari, che lamentano i ritardi nel riconoscimento dello status di rifugiati: si sono riversati sulla tangenziale di Bari e sulla linea ferroviaria, paralizzando di fatto la città. Lanci di pietre e polizia in assetto antisommossa, con un pullman dell’Amtab assaltato dai manifestanti armati di spranghe. Trentacinque i feriti tra le forze dell’ordine, colpiti dai massi lanciati dai manifestanti. Quindici gli immigrati contusi, decine quelli fermati e portati in questura dai poliziotti sotto una pioggia di saggi. La città ha vissuto ore drammatiche. Tra sassaiole e lanci di gas lacrimogeni. Assalti e scorribande degli immigrati in tutta l’area, distrutto un distributore di benzina e violate le case dei cittadini nella zona di Palese. Dalle 6.30 del mattino, solo dopo sette ore i manifestanti hanno allentato la presa sulle vie di accesso alla città, dopo la mediazione con i rappresentanti del Comune e delle forze dell’ordine cui hanno lanciato comunque l’ultimatum: “Permessi per motivi umanitari entro mercoledì, altrimenti sarà di nuovo violenza”.

“Vogliamo i documenti, sono nel Cara da sette mesi e di non so ancora nulla della mia richiesta di asilo”. “Se abbiamo i documenti lasciamo la barricata”. Queste le rivendicazioni che hanno portato Mohamed e gli altri in strada e sui binari, dove ci vorrà tutta la giornare per smaltire i ritardi accumulati (fino a quattro ore) e le cancellazioni sulla linea ferroviaria. Le forze dell’ordine hanno cercato per tutta la mattina di far indietreggiare i rivoltosi per riportarli nelle vicinanze del centro di accoglienza, dove sono intervenuti anche i vigili del fuoco per spegnere le fiamme appiccate a un tendone. Fiamme anche in tangenziale: bruciati copertoni e bidoni e bruciate le sterpaglie in tutta la zona. Gli abitanti della zona hanno chiesto aiuto e chiamato i pompieri per l’intenso fumo. Polizia, guardia di finanza e carabinieri hanno lottato per far rientrare la situazione, che è sempre sul punto degenerare. Gli operatori del 118 hanno inviato sul luogo della protesta decine di ambulanze, sono stati soccorsi gli agenti delle forze dell’ordine sanguinanti, immigrati e automobilisti di passaggio, colti da malore e rimasti feriti. Le pietre lanciate dagli ospiti del Cara hanno danneggiato decine e decine di automobili.

Il traffico è rimasto bloccato verso Nord sulla statale 16 dalle 6.30 mentre la circolazione ferroviaria è stata sospesa dalle 6.10 di questa mattina sulla linea Bari-Foggia, tra le fermate di Bari Zona Industriale e Bari Palese. A metà mattina, erano già stati cancellati 10 treni regionali: ritardi per 6 treni a lunga percorrenza e servizio di bus sostitutivo.

La tensione è stata altissima. La situazione sulla statale è precipitata dopo due ore, quando il traffico si è intensificato. Gli agenti della questura hanno caricato gli immigrati riuscendo a liberare la corsia nord, facendo passare 200 auto. Tutte le pattuglie della polizia municipale sono nei percorsi alternativi individuati per consentire l’arrivo e l’uscita dalla città. In particolare, per giungere a Bari, migliaia di autovetture si sono riversate nella zona dell’aeroporto, dove il traffico è andato in tilt. Difficile raggiungere lo scalo. Gli automobilisti hanno raggiunto a fatica il centro città dal quartiere San Paolo, ma i rallentamenti sono stati fortissimi.

I lanci di pietre non hanno risparmiato neanche i giornalisti e i fotografi, che con estrema difficoltà hanno cercato di raccontare il caos. Una troupe televisiva di Telenorba è stata raggiunta da una sassaiola. Il giornalista con il suo operatore erano riusciti a raggiungere alcuni manifestanti lungo la linea ferroviaria e ne stavano intervistando uno quando altri immigrati si sono avvicinati e hanno cominciato a lanciare sassi senza riuscire a colpire nessuno.

Sul posto, intorno alle 11.30 è arrivato l’assessore all’accoglienza, Fabio Losito, che insieme al parroco ‘amico dei migranti’ Angelo Cassano, della parrocchia di San Sabino, ha cercato una mediazione. Anche il vice prefetto Antonella Bellomo è arrivato per convincere i manifestanti al dialogo. L’offerta di un incontro con una delegazione di immigrati per ascoltare le loro richieste è stata accetta. Con la promessa da parte delle istituzioni di fare il possibile per alleviare le condizioni di vita dei migranti e accellerare il riconoscimento dello status di rifiugiati. E quella da parte degli immigrati di tornare a battersi se le promesse non saranno mantenute entro mercoledì. Giorno in cui a Bari ci sarà anche il sottosegretario dell’Interno Alfredo Mantovano, che ha già promesso mano pesante gli autori di “intollerabili”.