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Pisa – Sgombero campo rom. Basta con le politiche razziste

COMUNICATO STAMPA
ROM A COLIGNOLA, E’ URGENTE TROVARE UNA SOLUZIONE PROVVISORIA
AFRICA INSIEME CHIEDE LA COLLABORAZIONE DEGLI ENTI LOCALI,
E RICHIAMA IL COMUNE DI PISA ALLE SUE RESPONSABILITA’
La vicenda dei rom sgomberati da Cisanello, e spinti con la forza nel territorio del Comune di S. Giuliano Terme in località Colignola, è arrivata ad una situazione di stallo. Il senso di responsabilità del Sindaco e della Giunta di S. Giuliano ha consentito di scongiurare uno sgombero immediato, che avrebbe lasciato in mezzo a una strada donne e bambini: tuttavia, è evidente che l’attuale collocazione non può durare a lungo.
Ci pare chiara la posta in gioco di queste ore. Da un lato, il gruppo dei rom deve abbandonare il campo di Colignola: di questo, le famiglie coinvolte sono assolutamente consapevoli. Dall’altro lato, però, occorre trovare una qualche soluzione alternativa, anche provvisoria: perché non è pensabile che tutta questa vicenda sia gestita di sgombero in sgombero. Così come non è pensabile allontanare uomini, donne e bambini, senza dar loro alcuna indicazione su dove andare: ciò significherebbe spingere i rom a cercare un altro campo, da dove verrebbero nuovamente sgomberati, in una spirale infinita senza senso. In gioco, lo ricordiamo, c’è la vita di persone in carne ed ossa – molte delle quali minorenni – che chiedono solo di poter vivere in pace.
Riteniamo che la strada migliore sia quella di trovare uno o più luoghi dove queste famiglie possano trovare una prima sistemazione provvisoria: che dia il tempo agli enti locali, alle associazioni e agli stessi rom di cercare soluzioni di più lungo periodo. Per far questo, occorre – crediamo – la collaborazione di tutti i Comuni dell’area pisana: la nostra proposta è che si convochi subito una Conferenza dei Sindaci presso la Società della Salute, allargata alle associazioni di volontariato e a una delegazione di rom, e che in quella sede si individuino le soluzioni che consentano di uscire dall’emergenza.
E’ in questo contesto che vorremmo richiamare il Comune di Pisa alle sue responsabilità. L’emergenza di queste ore è stata infatti creata ad arte dall’Amministrazione pisana: dallo sgombero del 10 Agosto, effettuato senza fornire alternative alle famiglie, senza una presa in carico da parte del Servizio Sociale, in assenza di qualsiasi consultazione con gli enti locali della zona, e per di più in aperto contrasto con le politiche della Regione Toscana.
Il vicesindaco Ghezzi continua a diffondere notizie false, volte solo a creare allarmismi. In un suo comunicato, ha avuto il coraggio di scrivere che il campo di Cisanello ha “decuplicato i suoi abitanti in pochi mesi”. Ignorando, o fingendo di ignorare, i dati diffusi dalla stessa Società della Salute: secondo i quali nell’arco di quasi un anno (da Settembre 2010 a Giugno 2011) le presenze di rom rumeni in tutta la città di Pisa sono aumentate di appena 15 persone, bambini compresi! E tacendo sul fatto che il campo di Cisanello esiste da tre anni, per cui non c’era nessuna emergenza da affrontare con provvedimenti “ferragostani”.
Invece di diffondere allarmi ingiustificati, il Comune di Pisa deve ora contribuire a risolvere l’emergenza che egli stesso ha creato: sedendosi attorno a un tavolo con le altre amministrazioni, mobilitando i Servizi Sociali, offrendo soluzioni – anche provvisorie – sul proprio territorio.
Africa Insieme
Pisa, 19 Agosto 2011


Il comunicato del Progetto Rebeldia:

Ieri 10 agosto le 27 famiglie rom che abitavano nel campo di Cisanello hanno visto le loro case distrutte dall’intervento della polizia municipale che, su ordine del sindaco Filippeschi, ha effettuato lo sgombero.

Dopo aver passato la notte all’addiaccio e senza aver ricevuto nessun sostegno da parte delle istituzioni, prevedevano di esporre la loro situazione alla città, con un presidio sotto il Comune assieme alle associazioni del Progetto Rebeldìa e altre realtà cittadine. Tale presidio non si è potuto tenere dal momento che nuovamente le famiglie del campo sono state vittime di un violento intervento della Polizia Municipale: sotto la minaccia di vedere distrutti anche i pochi averi rimasti non hanno potuto abbandonare il campo.

Noi abbiamo cercato durante la giornata di oggi di aprire un canale di comunicazione con l’amministrazione comunale ed in particolare con l’assessore Ciccone per riuscire a trovare una sistemazione dignitosa, immediatamente percorribile, per questi 88 cittadine e cittadini dell’Unione Europea, che ricordiamo sono da lungo tempo presenti sul nostro territorio, lavorano e chiedono di essere messi nelle condizioni di trovare una sistemazione regolare.

Di fronte a queste legittime richieste l’amministrazione è stata totalmente assente, negandosi ad ogni tentativo di interlocuzione e mettendo in campo, come unica presenza, uno schieramento di Polizia Municipale agli ordini del vicecomandante Migliorini, con un atteggiamento che esula da qualsiasi parametro non solo democratico ma anche umano.

La politica messa in campo dall’amministrazione può essere quindi sintetizzata così: respingimenti, non verso un paese estero come propone la Lega nei confronti dei profughi del Nord Africa, ma respingimenti fino al confine con l’adiacente comune di San Giuliano Terme, come recita l’ordinanza firmata dal sindaco.

Nonostante la regione Toscana abbia dato indicazioni che vanno nel senso della sospensione degli sgomberi in assenza di reali politiche alternative, a Pisa si è assistito ad un’operazione disumana che lascia per più di 48 ore intere famiglie senza prospettiva.

Pisa non vuole più vedere queste scene: basta alle politiche basate sul razzismo, è il momento di un cambio anche dentro l’amministrazione comunale.

Progetto Rebeldìa