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Cos’è il Sistema europeo comune di asilo?

di Alessandro Fiorini

Le regole che negli Stati membri dell’Unione europea disciplinano la materia dell’asilo (cioè la protezione accordata dagli Stati alle persone che ne hanno bisogno) sono fortemente influenzate, oltre che da Trattati internazionali come la Convenzione di Ginevra del 1951, dagli atti emanati nel corso degli ultimi anni dall’Unione europea.

Questi atti compongono il cosiddetto “Sistema europeo comune di asilo” e, pur fra riluttanze degli Stati membri e prassi ancora molto differenziate, hanno un’influenza ormai decisiva sulla disciplina interna a ciascun Paese.
E’ dunque fondamentale per chiunque, a qualunque livello operi in questo campo, conoscerne il contenuto e le ragioni che ne stanno alla base.

Il concetto di un Sistema europeo comune di asilo fu introdotto per la prima volta dal Consiglio europeo di Tampere nel 1999. In quell’occasione, i Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri si accordarono di dotarsi, in una prima fase, di strumenti per:
1) determinare con chiarezza e praticità lo Stato competente per l’esame delle domande di asilo;
2) prevedere norme comuni per una procedura di asilo equa ed efficace;
3) condizioni comuni minime per l’accoglienza dei richiedenti asilo;
4) il ravvicinamento delle normative relative al riconoscimento e agli elementi sostanziali dello status di rifugiato.
Il regime doveva essere poi completato da misure che prevedessero forme complementari di protezione e offrissero uno status adeguato alle persone che necessitano tale protezione.

La prima fase si è conclusa nel 2005, con l’adozione della Direttiva Procedure. Vedi sotto per una descrizione degli strumenti adottati.

La seconda fase, già anticipata nelle Conclusioni di Tampere, è prevista – assieme al concetto di Sistema europeo comune di asilo – all’interno del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) e, in particolare nel nuovo art.78 come modificato dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (1^ dicembre 2009).

Le nuove norme europee, secondo quanto previsto dal Trattato, dovranno fra l’altro indirizzarsi verso uno status uniforme in materia di asilo e protezione sussidiaria ed una procedura comune per il riconoscimento o la perdita della protezione internazionale.

La seconda fase è attualmente in corso, con tutti gli strumenti più rilevanti in corso di modifica. Trascorsa invano la prima “scadenza” (originariamente il 2010), ora si prevede che la seconda fase si concluda entro il 2012, con l’adozione di tutti i nuovi atti giuridici.

Si capisce pertanto l’importanza di seguire con attenzione gli sviluppi in corso in questo momento a livello europeo, per l’incidenza decisiva che essi potranno avere nei prossimi anni su tutti i sistemi di asilo nazionali.

Nel giugno 2011, poi, ha ufficialmente avviato i suoi lavori l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Agenzia UE con sede a Malta). Tale Ufficio, per quanto ancora piuttosto “misterioso”, dovrebbe – almeno nelle intenzioni originarie – svolgere un ruolo prezioso nel favorire la corretta applicazione degli strumenti del Sistema europeo comune di asilo e la cooperazione e la solidarietà fra gli Stat membri.