Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Da Marche Guida del 9 ottobre 2012

Le Marche prima regione italiana ad approvare lo Ius Soli

Cittadinanza italiana ai figli degli immigrati residenti in Italia da 5 anni

Cittadinanza italiana ai figli degli immigrati residenti in Italia da 5 anni: questa la proposta da presentare in Parlamento che ieri è stata approvata a grande maggioranza – 23 voti a favore, 6 contro e un astenuto – dall’Assemblea legislativa delle Marche. Se la legge venisse approvata, in virtù dello ius solis (letteralmente “diritto del suolo”), si determinerebbe un notevole passo verso il definitivo abbandono del concetto di cittadinanza legato all’etnia (ius sanguinis).

Attualmente la maggior parte degli Stati europei adotta lo ius sanguinis (detto anche “modello tedesco”), con la significativa eccezione della Francia, dove lo ius solis vige addirittura dal 1515. L’adozione dell’una piuttosto che dell’altra opzione ha rilevanti conseguenze negli stati interessati da forti movimenti migratori: infatti, loius soli, determinando l’allargamento della cittadinanza ai figli degli immigrati nati sul territorio dello stato, viene solitamente adottato adottato da paesi (Stati Uniti, Argentina, Brasile, Canada ecc.) con una forte immigrazione e, al contempo, con un territorio in grado di ospitare una popolazione maggiore di quella residente. Al contrario, lo ius sanguinis tutela i diritti dei discendenti degli emigrati, ed è dunque tipico di paesi caratterizzati da una forte emigrazione, come Irlanda e Italia.