I richiedenti asilo provenienti dalla Libia annunciano che a fine mese incontreranno il Sindaco Merola e l’Assessore Regionale Marzocchi. “Questi appuntamenti sono il frutto delle mobilitazioni che abbiamo fatto, a loro chiediamo di pronunciarsi chiaramente su come intendono porre fine all’accoglienza indecente che abbiamo ricevuto finora, garantendoci dopo il 31 dicembre alloggi veri e la possibilità di investire le nostre competenze professionali”.
Riferendosi alle attività socialmente utili in cui molti di loro sono coinvolti spiegano “Perché dobbiamo accontentarci di fare i volontari in posti di lavoro dove tutti gli altri sono invece retribuiti? Viviamo in un mondo moderno, dove la schiavitù è stata abolita, non possiamo continuare a lavorare volontariamente per un euro al giorno”.
Gli attivisti dello Sportello Migranti TPO spiegano che il Governo ha dato risposte parziali e insoddisfacenti alla questione dell’incertezza giuridica, ma le amministrazioni locali devono ora rispondere al problema dell’accoglienza, che dovrebbe terminare il 31 dicembre alla scadenza del Piano di Emergenza Nord Africa: “E’ ora di cominciare un percorso di accoglienza degna che a partire dalla chiusura della struttura dei Prati di Caprara trasferisca tutte le persone in appartamenti e avvii progetti individuali di inclusione. Non è una utopia, in alcuni territori, dove i Comuni hanno coordinato gli interventi, è stato possibile: i richiedenti asilo hanno seguito corsi di lingua italiana tenuti da personale retribuito e non da volontari, sono stati attivati tirocinii professionali e borse lavoro, progetti di inserimento lavorativo tramite il CIOFS e non pochi hanno ora offerte di lavoro. Serve la volontà politica, su questo chiediamo a Sindaco e Assessore regionale di esprimersi”.
– Neva Sportello Migranti TPO
– Filippo Nuzzi, Cs TPO e operatore sociale
– Kingsley, ospite della struttura Prati di Caprara
– Winsdom, ospite della struttura Prati di Caprara
– Rowland Ndukuba, presidente Comunità Cittadini Nigeriani di Bologna
