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Padova – Arresti domiciliari per i 5 “profughi”. Ora accolti da Razzismo Stop

Il Tribunale del Riesame dà ragione agli Avv.ti Marina Infantolino, Ugo Funghi, Giuseppe Romano e Gianluca Alifuoco

Sono ospitati dall’Associazione Razzismo Stop, i 5 profughi ghanesi che erano stati arrestati con la pesante accusa di sequestro di persona, dopo la protesta avvenuta nella Casa a colori in cui erano ospitati.

Ieri a Venezia il Tribunale del Riesame ha stabilito di tramutare il carcere in arresti domiciliari. Ma dove potevano stare agli arresti domiciliari questi giovani profughi? La Casa a colori, struttura che per oltre un anno e mezzo ospitandoli, insieme ad altri profughi, ha largamente ottenuto i fondi per l’accoglienza, dopo averli peraltro denunciati si è rifiutata di accoglierli.

A questo punto l’Associazione Razzismo Stop, impegnata da sempre in una azione reale di conquista dei diritti per tutti fuori da logiche di speculazione economica sul business accoglienza, si è offerta di ospitare i 5 ragazzi nel Centro d’accoglienza Autogestito attivo nella sede dell’associazione.

Gli attivisti di Razzismo Stop dicono: “Si è ridotta la portata di una grave provocazione che aveva portato 5 profughi, scampati dalla guerra in Liba, a finire nelle galere italiane. La vicenda della Casa Colori è emblematica delle storture che nascono quando si seguono le logiche dell’emergenza anche nei processi di accoglienza che diventano occasioni di business: tanti soldi senza controlli ai gestori, pochi diritti e nessuna dignità per i profughi. Di fronte a questa situazione che ha creato una forte tensione e preoccupazione tra i profughi nella nostra città e a livello nazionale, i minimo che ci è sembrato giusto fare è aprire una mobilitazione perchè fossero liberati i ragazzi ghanesi arrestati e oggi quando abbiamo saputo che era stati messi agli arresti domicilairi, offrire la nostra sede come luogo in cui potessero soggiornare.”

Aggiungono poi gli esponenti di Razzismo Stop che la mobilitazione in citta continuerà ed invitano tutti a partecipare giovedì 21 febbraio all’Assemblea crisi, giustizia e diritti con Giovanni Palombarini, Pape Diaw, Luca Casarini e Aurora D’Agostino presso presso il CSO Pedro.

Ci tengono inoltre a segnalare che la mobilitazione in città si iscrive in una cornice più ampia di campagna nazionale in vista della chiusura dell’emergenza accoglienza il 28 febbario come lanciato nell’appello promosso dal Progetto Meelting Pot.

Di seguito l’intervento dell’Associazione Razzismo Stop sulla vicenda