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Reggio Emilia – Residenza per i migranti provenienti dalla Libia

Nonostante la Regione Emilia Romagna abbia inviato una nota agli enti locali per fare chiarezza in materia di iscrizione anagrafica e garantire l’accesso ai servizi- sottolineando che i cittadini stranieri richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale (compresi quelli della cosidetta emergenza Nordafrica) hanno diritto all’iscrizione anagrafica se dimostrano di avere una dimora abituale in Italia o se, essendo senza fissa dimora, dimostrano di avere un domicilio- ed esitono leggi chiare in merito,
nella maggior parte dei Comuni della Regione Emilia Romagna i richiedenti asilo non vengono iscritti nella popolazione residente in quanto viene chiesto loro il passaporto. Una cosa illogica: un richiedente asilo fugge in fretta, è quasi sempre sprovvisto di passaporto e impossibilitato a chiederlo in ambasciata. E’ invece la questura che ne accerta, riconosce l’identità.

Anche i Comuni della provincia di Reggio Emilia, salvo rari casi, si sono allineati nel non riconoscere il diritto alla residenza ai richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale se sprovvisti di passaporto o titolo di viaggio.
La residenza è un requisito fondamentale che permette o meno l’accesso ai servizi sociali locali. La violazione di tale diritto è stata messa in evidenza dai migranti provenienti dalla Libia, che rivolgendosi allo Sportello dell’associazione Città Migrante di Reggio Emilia hanno raccontato come fosse negata loro l’iscrizione anagrafica (nonostante presenti già da molto tempo nel territorio) e la ripercussione di ciò nella loro vita. Da sottolineare come una persona in particolar modo abbia perso la possibilità di accesso al lavoro perchè non iscritto al centro per l’impiego (impossibilitato a farlo per la mancanza del requisito della residenza).
Da queste denunce alcune realtà cittadine hanno scritto al difensore civico e, insieme ai migranti provenienti dalla Libia si sono messe in atto una serie di incontri e mobilitazioni, affinchè fosse garantito il diritto all’iscrizione angrafica, non solo come accesso ai servizi ma anche come primo passo per non essere più “profughi” ma cittadini.
Grazie a tutti questi interventi messi in campo oggi i migranti provenienti dalla Libia, sia quelli con protezione internazionale che con permesso di soggiorno per motivi umanitari, anche se sprovvisti sia di passaporto che di titolo di viaggio hanno garantito il diritto all’iscrizione anagrafica nel Comune di Reggio Emilia, come confermato da un documento della prefettura di Reggio Emilia e dallo stesso Dirigente dell’anagrafe. Anche altri Comuni della provincia si stanno allineando.
Un primo passo è stato fatto.
Rimane aperta la questione in generale del diritto dei richiedenti asilo all’iscrizione anagrafica su cui sarà importante vigilare e creare battaglie affinchè il diritto alla residenza sia garantito a tutti.
Per quanto riguarda la gestione della cosidetta emergenza Nordafrica molti sono i nodi ad oggi ancora irrisolti, così come stanno dimostrando le varie mobilitazioni messe in campo dai migranti in diverse città italiane da Padova a Bologna a Senigallia.
Sembrano essersene accorti anche comuni, regioni e provincie che pochi giorni fa hanno inviato una serie di richieste al Ministero dell’Interno riconoscendo il fallimento del “Piano di Accoglienza”.