Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Speciale cittadinanza su Il Manifesto del 22 maggio 2013

Italeñas, quegli italiani diversi dagli altri

di Riccardo Bottazzo, Progetto Melting Pot Europa

Melina è una ragazza come tutte le altre. Ha 19 anni, frequenta la quinta superiore ed è in procinto di dare l’esame di maturità. Melina è nata in Italia, a Genova, dove tutt’ora risiede con i suoi genitori. E’ italiana e si sente italiana. Ma Melina non è una italiana come tutte le altre. Non ha cittadinanza e neppure diritto di voto.

Perché Melina è una italiana cosiddetta di “seconda generazione”. I suoi genitori sono originari dell’Ecuador. Un Paese di cui lei non conserva nessun ricordo, considerato che ci ha vissuto solo per pochi mesi, quando aveva quattro anni e i suoi sono dovuti rientrare per un breve periodo in patria.

Melina, lo abbiamo già scritto, si sente italiana ed è italiana. Qualche mese fa ha inoltrato una richiesta per ottenere la cittadinanza – “L’ho fatto appena sono diventata maggiorenne perché lo considero un mio diritto”, spiega – ma la domanda è stata respinta perché non le è stata riconosciuta una sufficiente “continuità di residenza” in Italia. Sono bastati quei pochi mesi trascorsi in Ecuador quando era bambina a giustificare la risposta negativa della prefettura.

Oggi Melina, che studia per la maturità, se dovesse perdere il permesso di soggiorno, potrebbe essere espulsa dal nostro Paese. Perché lei, italiana, non è una italiana come tutte le altre.

A raccontarci la storia di Melina, che poi è la storia di oltre 600 mila nati in Italia da genitori stranieri (il 15 per cento delle nascite, secondo i dati del 2011), è la nuova Scheggia Za, prodotta da ZaLab.

Un progetto volto a raccogliere “vite ignorate e segnate dai conflitti di oggi, con il desiderio di farne storie per tutti”.

La video-storia di Melina intitolata “Italeñas”, che potete vedere sul sito www.zalab.org, è stato realizzato da David Chierchini, Matteo Keffer e Davide Morandini.

La voce narrante è quella di Domenica Canchano, giovane giornalista originaria del Perù approdata in Italia da bambina. Anche lei è una “itateñas”, una italiana diversa da tutte le altre italiane. Domenica è regolarmente iscritta all’Ordine dei Giornalisti ma è stata inserita d’ufficio nell’elenco speciale degli stranieri.

Il che significa che paga le stesse tasse degli altri colleghi “italiani” ma non ha diritto a dirigere una testata o a svolgere le funzioni di direttore responsabile. “Il problema di Melina sta tutto nella legge che determina i criteri di concessione della cittadinanza italiana – spiega amareggiata – Se ne discute da perlomeno una ventina di anni. Se in tutto questo tempo non si è fatto nulla vuol semplicemente dire che non c’è la volontà di farlo”.

Riccardo Bottazzo

Sono un giornalista professionista.
La mia formazione scientifica mi ha portato a occuparmi di ambiente e, da qui, a questioni sociali che alle devastazioni dei territori sono intrinsecamente legate. Ho pubblicato una decina di libri tra i quali “Le isole dei sogni impossibili”, edito da Il Frangente, sulle micronazioni dei mari, e “Disarmati”, edito da Altreconomia, che racconta le vice de dei Paesi che hanno rinunciato alle forze armate. Attualmente collaboro a varie testate cartacee e online come Il Manifesto, Global Project, FrontiereNews e altro.
Per Melting Pot curo la  rubrica Voci dal Sud.