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Apolidia – Sufficiente una prova indiziaria per riconoscerla

a cura dell'Avv. Matteo Megna

L’apolidia è la condizione di chi non può essere considerato come cittadino da alcuno Stato.

La giurisprudenza distingue tra apolidia “originaria”, ossia la condizione del soggetto che nasce privo di cittadinanza ed apolidia “successiva” o “derivata” ossia la condizione di colui il quale perde la cittadinanza per un evento successivo alla nascita, per volontà dello Stato o dell’individuo, senza acquistarne altra.
Il fenomeno dell’apolidia è piuttosto diffuso in Italia, e presente in particolare nei cittadini di etnia rom provenienti dalla ex-Jugoslavia.

E’ prevista una via amministrativa di riconoscimento, ma spesso nella prassi applicativa l’Amministrazione preposta, il Ministero dell’Interno, non riconosce tale condizione e comunque si presenta complicata anche per la documentazione richiesta, di difficile reperimento per l’apolide.
E’ ben possibile che i cittadini che intendono intraprendere il percorso di riconoscimento dello status di apolide promuovano un giudizio civile innanzi al Tribunale territorialmente competente.
Nella decisione sotto riportata, il Tribunale di Roma ha riconosciuto lo status di apolide ad un cittadino nato in Italia e sempre vissuto nel nostro Paese, ancorché privo di permesso di soggiorno e di padre ignoto.
In particolare la sentenza sottolinea che: “E’ intuitivo comprendere che la prova della condizione di apolide è molto difficile. L’interessato teoricamente dovrebbe provare che nessuno stato lo considera suo cittadino, ma è evidente che trattasi di prova diabolica che verrebbe ad investire l’ordinamento giuridico di tutti gli Stati, con rinnovo all’infinito per verificare se, nelle more del suo svolgimento, non si è prodotto alcun fatto nuovo da cui possa dipendere l’acquisto di una qualsiasi cittadinanza
Per giurisprudenza pressoché unanime, quindi, che si condivide, si ritiene sufficiente una prova indiziaria e, precisamente, nel caso che qui interessa, la prova-fornita- che l’attore risiede stabilmente nel territorio italiano dove è nato e che non è cittadino della Croazia, paese di origine della madre, unico genitore noto.”

L’eventuale riconoscimento dello status di apolide consente di ottenere un permesso di soggiorno e di svolgere regolare attività lavorativa.