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Francia – Psicodramma politico sull’espulsione della studentessa kosovara

di Marina Nebbiolo

Leonarda Dibrani è diventata, suo malgrado, un simbolo dell’esclusione in un paese dove il ministro dell’interno, Manuel Valls, viene severamente criticato a causa dell’evacuazione degli insediamenti Rom ma considerato “popolare perché efficace” dall’apparato governativo.

Si scatenano le passioni sul destino della quindicenne ‘prelevata’ durante una gita scolastica e consegnata alla famiglia in aeroporto in attesa di rientro forzato a Mitrovica. All’emozione suscitata nell’opinione pubblica, seguita dalla solidarietà di liceali ed insegnanti, in particolare di RESF (Réseau éducation sans frontières), si è aggiunta la crisi politica già emersa in questi ultimi mesi sull’immigrazione, sulla sicurezza e sulla riforma penale.

Hollande pretende di riassumere la politica dell’immigrazione nell’impossibile binomio “umanità e fermezza” mentre il suo ministro dichiara che “la maggior parte della popolazione Rom deve essere esplusa.” Secondo Valls la Francia non accoglie “queste popolazioni” di cui solo “una minoranza intende integrarsi”.
Dall’editoriale di Le Monde del 20 ottobre: “sarebbe ora che il Partito socialista si rendesse conto che ci sono espulsioni ogni giorno di giovani e meno giovani, e che ne è responsabile perché al potere” . Amara coincidenza, proprio il 9 ottobre, giorno dell’espulsione di Leonarda, il ministro Valls aveva reso pubblici i suoi risultati al 31 agosto 2013: 13510 rientri forzati “superiori a quelli del 2009 e 2011” ottenuti da Sarkozy.

Dal dramma Dibrani alla polemica tra attori di governo, la saga politica comincia molto prima del reality di questi ultimi giorni con ribaltamenti della situazione e confessioni in diretta, messa in scena dell’indignazione e drammatizzazione dell’inchiesta. Il cui esito si materializza in un visto concesso dal Presidente della Repubblica alla studentessa che lo rifiuta per non dividersi dai suoi familiari ai quali viene confermata l’espulsione.
L’autorità dello Stato appellandosi alla “forza della Legge” dialoga a distanza con l’adolescente tollerata perché la scuola è “intangibile”, uno spazio inviolabile, un “santuario” come sostiene anche il ministro dell’istruzione.

Sabato sera Valls, che appoggia “la generosità” di Hollande, ha indirizzato ai prefetti di Francia una circolare che vieta interventi di espulsione “nel contesto scolastico”. La “protezione (…) copre le attività organizzate dalle strutture destinate all’accoglienza collettiva dei minori”, e “riguarda dunque l’insieme delle attività per le quali l’istituzione scolastica è ritenuta responsabile'”. Valls spiega che “la circolare intende proteggere l’istituzione scolastica”.

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